Per alcuni giocatori il derby della Capitale è una vera e propria sofferenza, e a quindici anni esatti dalla clamorosa sostituzione di Totti e De Rossi all’intervallo l’esempio calza alla perfezione. Per altri invece è un vero e proprio stimolo, i nove i gol di Delvecchio lo dimostrano, così come gli otto di Montella. C’è poi chi dal derby può soltanto trarne vantaggio come un vero toccasana per superare un momento di crisi, per dare una vera e propria svolta alla propria stagione: ed è ciò a cui punta Lorenzo Pellegrini, il capitano entrato in un vortice di negatività dall’inizio della stagione e dal quale ha più volte provato a riemergere senza mai riuscirci del tutto.
Pellegrini, lampo nel derby di Roma
L’ultimo scontro con la Lazio sicuramente lo ha aiutato tanto, quel gol firmato dopo appena dieci minuti e la vittoria festeggiata sotto la Sud da capitano sono stati quantomeno un aiuto per non peggiorare le cose tra lui, la Roma, ma anche quella parte della tifoseria che avevano cominciato a fischiarlo. Un rimedio parziale, mettiamola così, un’iniezione di adrenalina e fiducia che senz’altro gli ha dato quella scossa chiesta da Ranieri dopo quel periodo vissuto in panchina per ritrovarsi. Sono susseguite prestazioni altalenanti, un rendimento non sempre esaltante, altre panchine importanti (come contro il Napoli ma soprattutto la doppia clamorosa contro il Bilbao) più qualche acciacco che naturalmente non ha aiutato a migliorare la situazione. Come il problema al polpaccio avvertito sabato scorso e che lo ha costretto a saltare la sfida contro i bianconeri. Avrebbe giocato titolare vista anche l’assenza di Dybala ma non sempre la fortuna guarda nella direzione giusta. Oggi dovrebbe tornare a lavorare con il gruppo per cominciare la preparazione al suo grande obiettivo, quel derby che per lui deve segnare il punto di svolta per poi dare tutto nelle ultime sei delicatissime partite di questa stagione. Le sue ultime gare con la maglia della Roma? Chissà, il futuro passa anche dalle prestazioni fino al 25 maggio. Sta di fatto che la stracittadina d’andata, quella che secondo i pronostici non avrebbe dovuto giocare da titolare, l’ha indirizzata con un colpo di classe che ha totalmente stordito i biancocelesti.
Amuleto doppio
E allora Lorenzo spera che quest’altro derby possa essere una sorta di amuleto per scacciare una volta per tutte la maledizione che lo ha avvolto. Ha segnato tre reti alla Lazio, alla pari di grandi personaggi come Pruzzo, Voeller, Balbo e Dzeko: salendo a quattro aggancerebbe al settimo posto della classifica all time Bernardini, Costantino e Vucinic. Sogna di rivivere un’altra serata da vero romanista, sogna un altro abbraccio dell’Olimpico e una vittoria che infonderebbe coraggio a lui e a tutta la squadra. Oltretutto lo stesso Pellegrini è un amuleto della Roma: tutte e tre le volte che il suo capitano ha segnato, la squadra ha vinto la partita e anche bene, con almeno due gol di scarto. Insomma, i presupposti per sognare un reciproco aiuto ci sono tutti, adesso vanno “solo” messi in pratica.
Fiducia
Lorenzo può contare sul supporto dei suoi compagni, che mai lo hanno abbandonato in questi mesi ma, anzi, lo hanno sempre difeso a spada tratta, ma anche di Ranieri che anche quando lo ha relegato in panchina non lo ha mai lasciato solo o fuori dal contesto. Lo ha trattato comunque da capitano in allenamento, nello spogliatoio, in panchina, spendendo per lui sempre parole importanti come prima della Juve: «Lorenzo è un giocatore con tantissima qualità. È sempre disponibile e conto molto su di lui». Sir Claudio adesso si aspetta di rivedere il vero Pellegrini, quello del derby d’andata, quello che accendeva la Roma con le sue giocate. Lorenzo farà di tutto per ritrovarlo.