Roma, una difesa d’acciaio: tutti i numeri del bunker giallorosso

Dalle esigenze di Ranieri al compromesso di Gasperini: il dato record dei primi 9 mesi del 2025
Giorgio Marota
5 min

ROMA - Se alzi un muro pensa a cosa lasci fuori, suggeriva Italo Calvino. Nel caso della Roma, aumentare le difese non ha fatto altro che portare benefici. Grazie a quella barriera di protezione i giallorossi hanno ritrovato solidità, maturità e punti, quindi la fiducia nei propri mezzi diventata, un risultato dopo l’altro, ambizione di sfiorare l’impossibile, come stava per accadere a maggio con una rincorsa Champions senza precedenti. E fuori da quella cortina, cosa è rimasto? La paura di non farcela, il sentirsi in balìa dell’avversario ogni volta che attacca, gli errori dei singoli e di reparto. Insomma, se nella vita è sempre meglio costruire dei ponti, nel pallone vincono le fortezze.  

Il record della Roma

“Fort Roma” è ormai un brand internazionale. Nei primi 9 mesi del 2025, infatti, la squadra di Ranieri prima e di Gasperini poi è stata la meno battuta nei tornei top 5. La regina difensiva d’Europa è quella governata da Svilar, protetta da Mancini e N’Dicka e che ha appena trovato in Hermoso - e all’occorrenza in Celik - un prezioso alleato. Da Roma-Lazio in poi, la partita della svolta alla vigilia dell’Epifania, in 22 partite di campionato (20 del 2024-25, 2 nel 2025-26) la squadra ha subito appena 11 reti, vedendo esultare due volte il Bologna e l’Atalanta (2-2 e 1-2) e una volta Genoa (3-1), Udinese (2-1), Napoli (1-1), Como (2-1), Juve (1-1), Lazio (1-1) e Milan (3-1), mentre ha chiuso la porta con Venezia, Parma, Monza, Empoli, Cagliari, Lecce, Verona, Inter, Fiorentina, Torino e nelle ultime settimane pure con Bologna e Pisa. Non c’è squadra in giro che abbia fatto meglio. Solamente il Napoli, con 15 clean sheet, si è avvicinato. I campioni d’Italia hanno subito 4 reti in più, Inter e Atalanta 8 e, guardando all’estero, il distacco meno evidente risulta essere con l’Athletic Bilbao, che di reti in Liga in questo periodo ne ha subite solo 16. In Spagna completano la top 3 il Barcellona e i due club di Madrid (22), in Germania le meno battute sono Bayern (21), Eintracht (24) e Mainz (25), in Francia Psg (24), Lilla (24) e Lione (26), mentre le migliori difese d’Inghilterra nell’anno solare sono quelle di Arsenal (18), Chelsea (21) e Manchester City (22).  

La difesa da Ranieri a Gasperini

Il primo a serrare le fila come un condottiero dell’impero è stato Ranieri, che spesso, dopo essere passato in vantaggio, si è difeso a testuggine proprio per far crescere nella squadra la consapevolezza di potercela fare. Gasperini è ripartito da quelle certezze, in un primo momento aggiungendo la sfrontatezza tipica del suo modo di intendere la fase difensiva, fatta di costante ricerca dell’anticipo, di inserimenti dei centrali in attacco, di pressione a tutto campo e di marcature uomo su uomo. Poi, registrata qualche qualche crepa nelle amichevoli contro Aston Villa (4-0) e Neom (2-2), Gasp ha trovato un compromesso; ok la difesa alta e pure le marcature strette, ma da Bologna in poi non si sono quasi più visti centrali in progressione come fossero mezzali navigate e neppure l’ossessione di mettere il corpo davanti all’avversario prima che questo riceva il pallone. Il risultato? Sono sparite le praterie e i difensori raramente si sono trovati a dover rincorrere gli attaccanti con la faccia rivolta verso la propria porta. Gli ultimi arrivati Ghilardi e Ziolkowski aspettano ancora il loro debutto. Gasp ha utilizzato appena 16 calciatori in 180’, con Celik unico cambio della difesa, eppure a Trigoria molti vedono in loro il futuro. Dopotutto, essendo i più giovani della compagnia, sono anche quelli più malleabili agli insegnamenti. E chissà che i principi gasperiniani non possano apprenderli prima degli altri.

 

 

 


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