Dybala e Bremer, tutta colpa (o merito) di Lukaku

Dybala e Bremer, tutta colpa (o merito) di Lukaku
Ivan Zazzaroni
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La Roma gli ha soffiato Dybala il 18 luglio, la Juve Bremer il 19. Ma se il primo incarnava soprattutto il desiderio di un dirigente “innamorato” del talento (a zero), più che un’esigenza tecnica della squadra, il secondo rappresentava da molti mesi il principale obiettivo per la difesa. 

Due brutte giornate, le ultime, per Beppe Marotta, ma anche per Piero Ausilio e Simone Inzaghi: fino a ieri mattina il direttore sportivo e l’allenatore dell’Inter hanno continuato a ricevere rassicurazioni dal centrale brasiliano e dal suo agente Paolo Busardò, i quali garantivano la massima fedeltà, il rispetto delle tante promesse fatte e zero tradimenti: un patto è un patto, anche se di calciomercato.  

Poi, come al solito, sono intervenuti i soldi, le disponibilità reali, anche per questo è inopportuno attribuire delle colpe tanto al management interista quanto ad altre figure: la Juve ha trovato i milioni che servivano e li ha trovati al momento giusto, cosa che non è accaduta ai nerazzurri, visto che De Ligt è partito, mentre Skriniar è ancora in ritiro, e che Zhang non si è fidato dei numeri invertendo la sequenza di una notissima formula, che ora recita così: venduto cammello, pagare moneta. Non veniamo mai traditi da quelle o quelli che vorremmo, diceva Sacha Guitry, lo stesso avrà pensato Marotta.  

Cose che succedono quando le risorse sono ridotissime e prima di fare acquisti sei costretto a liberarti di un pezzo dell’argenteria. Il primo che ci riesce ha vinto.  

Lo stesso Urbano Cairo non avrebbe potuto risolverla diversamente: 47 milioni pesano molto più di 30 più un giovane, anche se il giovane si chiama Casadei.  Al di là delle simpatie e delle antipatie personali (o territoriali) ripeto che, vista la drammatica situazione finanziaria nella quale da anni versa l’Inter, Marotta e Ausilio continuano a fare miracoli. Purtroppo per loro, o per fortuna, Lukaku ha scombussolato i piani: non hanno potuto rifiutarlo - Romelu è pur sempre Romelu e riprendere a 8 un pezzo venduto un anno prima a 115 resta comunque un affare -, ma i due avevano altro in testa. 

Con Bremer, e chiudo, la Juve mette un bel puntello in difesa: un marcatore più efficace e continuo di De Ligt, oltre che decisamente meno caro in tutti i sensi. Se Arrivabene e Cherubini riusciranno a cedere Kean e consegnare ad Allegri una punta di qualità la Juve tornerà a fare realmente paura: è cresciuta, e non poco, in caratura e esperienza. In fame, chissà.


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