Il D-Day è arrivato: se segna alla Juve, Dybala non esulta. Ma farà di tutto per lasciare il segno

Prima volta da avversario per la Joya che si sciolse in lacrime quando giocò l'ultima partita in bianconero a Torino dopo 7 stagioni, 293 presenze, 115 gol, 12 trofei. "Il club e Allegri hanno deciso che non avrei più fatto parte del futuro, ora c'è solo la Roma". Questa è la sua partita
Il D-Day è arrivato: se segna alla Juve, Dybala non esulta. Ma farà di tutto per lasciare il segno© Getty Images
Xavier Jacobelli
3 min

Il grande giorno è arrivato. Per la prima volta da avversario della Juve, Paulo Bruno Exequiel Dybala rimette piede all'Allianz Stadium, dopo sette anni in bianconero, 293 presenze, 115 gol (nono miglior marcatore di sempre, ex aequo con Roberto Baggio); 5 scudetti, 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane. Sono trascorsi soltanto 103 giorni da quel 16 maggio che aveva visto la Joya sciogliersi in lacrime, salutando la gente juventina radunata per il commiato. Sembrano trascorsi 103 secoli, tanto la vita e la storia di Dybala sono cambiati, tingendosi di giallorosso, fra l'incontenibile entusiasmo dei romanisti e dell'interessato, piacevolmente strabiliato dalla straordinaria accoglienza che gli è stata riservata nella capitale. Non ci sono dubbi: il 27 agosto 2022 a Torino si gioca Juve-Roma, cioè Allegri versus Mourinho, ma, soprattutto, questo è il Dybala Day. Paulo gioca la partita del cuore, della rivincita, della rivalsa: spetta soltanto a lui stabilirlo, consapevole che gli occhi saranno tutti puntati nella sua direzione. Negli ultimi dodici anni, lo Stadium si è rivelato un campo stregato per la Roma che vi ha vinto una volta sola: era l'ultima giornata dell'ultimo scudetto bianconero, firmato Sarri (1 agosto 2020, Juve-Roma 1-3; Higuain, Kalinic, Perotti su rigore, Perotti). Conoscendolo, Dybala sbucherà dagli spogliatoi con il sorriso sulle labbra e molte emozioni nel cuore.

Dopo mesi di tira e molla sul contratto, appuntamenti fissati e poi saltati fra i dirigenti e l'agente Antun, cerino passato di mano in mano alla Continassa, il divorzio è stato l'epilogo meno annunciato in ottobre, ma già scontato in marzo, stante la frattura non più componibile fra le parti e il parere, evidentemente decisivo, di Allegri. Dybala l'ha spiegato con franchezza, quando si è presentato a Roma. Cito testualmente: "Con la Juve il problema non è stato economico, anche Arrivabene è stato molto chiaro. Avevamo un accordo da firmare a ottobre, poi la società ha chiesto di aspettare e in marzo mi ha detto che non avrei fatto parte del progetto futuro. Il club ha preso un'altra decisione, insieme con il mister. Nella scorsa stagione potevo segnare e giocare di più, non mi è stato possibile a causa di alcuni infortuni. Eppure, i miei numeri sono stati fra i primi, non solo per gol e assist". Dybala conserva gratitudine e rispetto verso la società nella quale ha vissuto sette anni fondamentali per la sua ascesa. "Se esulterò in caso di gol con la Juve? Con la Juve ovviamente no, ma ora c'è solo la Roma", aveva detto un mese fa, affacciandosi sulla ribalta capitale. Non ci sono dubbi. Come non ci sono dubbi che proverà a segnare in tutti i modi. Senza rancore.


© RIPRODUZIONE RISERVATA