Roma, quando potranno tornare Dybala e Wjnaldum

In giornata l’attaccante verrà sottoposto alla risonanza magnetica che determinerà l’entità dell’infortunio al quadricipite della coscia sinistra
Roma, quando potranno tornare Dybala e Wjnaldum
Roberto Maida
5 min

Un altro giorno di attese senza sentenze è trascorso. Non è un buon segno. Anche ieri la coscia di Paulo Dybala era imperscrutabile per i macchinari, perché l’edema nel quadricipite era ancora molto esteso. La risonanza magnetica è stata dunque rimandata a oggi, per il disappunto del giocatore che chiede certezze sul futuro. Nella sua testa comprensibilmente c’è la Grande Paura, quella di perdere il Mondiale che era stato tra gli stimoli decisivi nella scelta di giocare nella Roma. E’ inutile a questo punto prevedere i tempi di recupero, perché non saranno brevi: ma è molto complicato immaginare che Dybala possa rientrare prima della sosta: restano parecchie partite, nove tra campionato ed Europa League, che però sono condensate in un mese.

Il cammino

Dopo il sollievo di lunedì, determinato dall’attenuazione del dolore al muscolo, ieri Dybala era di nuovo giù di corda. Si è confrontato con lo staff tecnico della nazionale argentina, dal ct Scaloni al vice Samuel, ottenendo un po’ di conforto. Ma la sua convocazione per il Qatar è a rischio. Sarebbe una beffa doppia per Paulo, che aveva saltato le due amichevoli di settembre contro Honduras e Giamaica proprio per non rischiare infortuni gravi: invece si è bloccato tirando un calcio di rigore, peraltro perfetto nell’esecuzione. Una rarità per i calciatori: un caso analogo era capitato proprio all’Olimpico, sempre sotto alla Curva Sud, allo juventino Gianluca Vialli. Ma l’incidente, che risale al 1993, fu completamente diverso: Vialli si fratturò il quinto metatarso del piede nell’impatto con pallone e terreno, senza riuscire a inquadrare la porta.

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Alternativa

La speranza concreta della Roma è che Dybala torni al cento per cento a gennaio, per la ripresa contro il Bologna, senza fermarsi più. Chiedergli un ritorno-record non avrebbe senso, nonostante un derby di mezzo, né il progetto avrebbe tante possibilità di realizzarsi. Tanto vale aspettare che guarisca completamente, con un lavoro specifico che gli consenta di non andare incontro a nuovi problemi di questo tipo. Quando era alla Juve, soprattutto nelle ultime due stagioni, è stato perseguitato da malanni di vario genere che ne hanno condizionato il rendimento. Mourinho, che lo esenterebbe comunque dalla tournée in Giappone prevista a novembre, si augura di poterlo gestire con maggiore profitto, seguendo la linea percorsa finora: allenamenti specifici, sostituzioni mirate, qualche partita saltata. Ma intanto dovrà riorganizzarsi senza il suo giocatore più forte e performante: con 7 gol e due assist Dybala aveva prodotto più di metà delle reti della squadra in questo inizio di stagione.

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L'altro

Intanto Gini Wijnaldum, dopo un weekend passato a Trigoria per un ciclo di test con i medici della Roma, è ripartito per l’Olanda. La prima fase del protocollo riabilitativo non si è ancora conclusa. Wijnaldum ha tolto il gesso alla tibia ma deve ancora curarsi nella struttura di Rotterdam scelta dopo l’infortunio. Entro due o tre settimane tornerà in Italia per restarci e passare alla fase due, che prevede un progressivo aumento dei carichi di lavoro e poi la completa riatletizzazione. A due mesi e mezzo dallo sfortunato contrasto con il giovane Felix in allenamento è impossibile fissare con ragionevole certezza una data per il rientro. Mourinho stesso, nel definire «drammatica» la sua assenza, ha detto: «Spero di riaverlo a gennaio». Molto dipenderà dall’evoluzione dei prossimi due mesi. Avendo optato per una terapia conservativa, e non per l’intervento chirurgico, Wijnaldum dovrà pazientare qualche settimana in più prima di tornare a giocare. Considerazione finale: i due grandi acquisti dell’estate, Paulo e Gini, sono fermi ai box per ragioni diverse. Non era questo l’autunno che sognava Mourinho. 


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