ROMA - Ranieri ci va cauto, molto cauto, su Paulo Dybala. Non vuole forzarlo, non vuole mettergli inutili pressioni che si aggiungerebbero a quelle sensazioni negative che l’atleta percepisce sulla sua condizione fisica. E davanti alla consapevolezza che qualcosa di misterioso stia accadendo, la risposta del tecnico è tutta di vicinanza al ragazzo. Di fatto però la situazione dell’attaccante argentino resta un vero e proprio caso. Non gioca una partita da titolare dal 31 ottobre scorso, quella gara contro il Torino decisa proprio da un suo gol, poi venti minuti contro il Verona, la panchina con l’Union in Europa League e la tribuna col Bologna per l’inizio di un nuovo stop legato a fastidi muscolari. Problemi che non vengono evidenziati dagli esami strumentali svolti dai medici del Fulvio Bernardini ma che invece la Joya continua a percepire e che lo hanno costretto a trascorrere tutte e due le settimane di sosta per gli impegni delle nazionali tra la sala terapie e la palestra.
Non c'è fretta
Ieri Dybala si è riaffacciato per la prima volta sul campo di Trigoria, salutato e abbracciato dai compagni di squadra e naturalmente da Ranieri che dal suo arrivo lo ha visto soltanto a distanza. Venti minuti, il tempo di un riscaldamento e qualche esercizio atletico, prima di lasciare nuovamente i compagni e ritornare verso le sale fisioterapiche. Che succede? Quanto ci vorrà per rivederlo in buone condizioni? Domande che per il momento non trovano una risposta neanche all’interno del centro sportivo. Per questo motivo Ranieri non si è voluto sbilanciare pubblicamente sulla sua situazione: "Sicuramente dobbiamo aiutare il ragazzo. Se ha questo fastidio, va risolto. Se poi si evidenzia che non ha niente, bisogna scandagliare ancora di più. Come mai avverte questo dolore? Noi stiamo facendo tutto il possibile perché lui sia disponibilissimo. Ci ho parlato in questi giorni, il ragazzo è sempre positivo, propositivo, però io sono uno di quelli che non vuole rischiare il proprio giocatore. Preferisco, eventualmente, perderlo per una partita invece che per un mese. Vediamo, abbiamo tre gare in sequenza, tutte e tre belle. Voglio parlare con lui e capire". E allora calma e sangue freddo, calma e passo dopo passo Ranieri valuterà le condizioni del suo giocatore.
Nuovo tentativo
Oggi, nella seduta di rifinitura, Dybala tornerà nuovamente in campo con la squadra per testare le sensazioni e valutare le sue condizioni atletiche. Ranieri, come detto, non vuole forzarlo o rischiarlo: panchina più che probabile col Napoli, poi di nuovo al lavoro per valutare nei giorni successivi il feeling col campo. Operazione Tottenham? Vedremo, altrimenti sarà l’Atalanta a finire nel mirino della Joya. Ranieri nella conferenza stampa di presentazione parlò subito delle difficoltà evidenti nell’utilizzare costantemente il suo giocatore: "Si vede che quando Dybala sta bene fa la differenza. Parlerò con il ragazzo. Ho visto il calendario, giocheremo ogni tre giorni. Lui avrà la mia massima considerazione, poi io starò lì a decidere quando può giocare. Per me può stare in campo 90 minuti sempre, tutte le partite. Li potrà fare? Ho dei dubbi". Gli stessi di Paulo che è alle prese con quelle strane sensazioni che non lo lasciano sereno e in forma per tornare giocare.