Dybala resta e rilancia la sua Roma: il piano per il futuro

L'argentino ha rifiutato il Galatasaray: c’è la possibilità di spalmare l’ingaggio ed eliminare la clausola
La Roma vince il derby: le ironie impazzano sui social
Jacopo Aliprandi
5 min

La totale centralità di un giocatore in una squadra a volte può determinare una situazione di difficoltà quando questa deve fare a meno di lui. Altre volte invece, ed è il caso del Dybala-centrismo, è essenziale per risollevare le sorti di un club, naturalmente la Roma, che ha vissuto fino a poche settimana fa il momento peggiore della sua storia recente. La Roma di nuovo Dybala-centrica è stata per Ranieri una delle soluzioni per tornare alla normalità, per rendere il gruppo più performante e mentalmente stabile. La dimostrazione, l’ennesima, dell’importanza dell’argentino è arrivata soltanto due giorni fa, in un derby che lo ha visto assoluto protagonista: I decibel dell’Olimpico sono schizzati al momento della sua uscita dal campo, dopo 74 minuti di qualità e quantità, per una standing ovation che conferma la sua assoluta importanza nella Roma e nell’ambiente giallorosso.

Un assist, per la rete di Saelemaekers, ancor prima invece l’inizio dell’azione per quella di Pellegrini in cui tra l’altro è stato abile a compiere quel taglio in area che ha aperto la visuale e lo spazio per il tiro del capitano giallorosso. Due occasioni create, dieci duelli e cinque possessi guadagnati. E quei tre cartellini gialli che ha provocato scatenando il panico sulla trequarti di campo: Gila e Zaccagni erano diffidati e salteranno la prossima gara della Lazio, poi l’ammonizione di Castellanos costretto a indietreggiare nella propria metà campo per far fronte alle iniziative giallorosse. Insomma, quello di domenica sera era un Dybala formato playstation, Fifa o Pes è indifferente: imprendibile, incontenibile, incontentabile. E adesso la Roma se lo gode.

Dybala, rendimento esaltante

L’argentino è tornato a divertirsi, a sentirsi al centro del progetto, ma soprattutto a stare bene: otto gare consecutive da titolare tra campionato ed Europa League, Ranieri lo ha lasciato a riposo soltanto una volta, nella partita di Coppa Italia contro la Sampdoria. Un rendimento esaltante, dovuto a una condizione atletica e mentale in questo momento brillante. Il tecnico di San Saba è riuscito a rigenerarlo e a portarlo di nuovo al top della condizione, e adesso spera di poter chiaramente continuare così fino alla fine della stagione.

Dybala resta alla Roma: la clausola

Sì, fino alla fine, perché Dybala non partirà, non lascerà la Roma ma vuole restare e continuare a lottare per questi tifosi che lo hanno esaltato e sostenuto dal suo primo giorno nella Capitale. La Joya ha rifiutato le lusinghe e la ricca offerta (10 milioni netti a stagione) del Galatasaray scegliendo invece di far scattare il rinnovo automatico con la Roma e proseguire con i giallorossi, quelli capitolini. Mancano poche presenze affinché scatti il prolungamento di una stagione con ingaggio a otto milioni netti: una cifra alta per un club fuori dalla Champions, motivo per cui l’entourage di Paulo - e chiaramente il giocatore - è disposto ad ascoltare una eventuale proposta della Roma di spalmare lo stipendio su più anni. Oltre chiaramente a eliminare la clausola rescissoria da 12 milioni che sarà attiva fino al 15 gennaio e che si riattiverà anche nel mercato estivo. Non è escluso che nei prossimi giorni l’agente di Dybala, Carlos Novel, possa sbarcare nella Capitale per parlare con Ghisolfi del futuro del suo assistito.

Diesse che intanto continua a monitorare la situazione Frattesi («È un figlio di Roma», ha detto prima del derby), e lavora sulle cessioni di Le Fée (si è interrotta la trattativa con il Betis, club francesi alla finestra), Zalewski (Marsiglia) e Shomurodov (Venezia, Cagliari ed Empoli). Dybala intanto pensa solo al campo, come ha fatto con il Parma (doppietta), a Milano (splendita rete) e con la Lazio. Adesso l’obiettivo è ripetersi col Bologna per continuare la risalita e sentirsi sempre più al centro della Roma.


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