Salernitana, presentato Sabatini: "De Rossi come un figlio, ma non ha la qualifica per allenare"

Il nuovo direttore generale granata: "Per me questa avventura è una grande sfida. E voglio vincerla"
Salernitana, presentato Sabatini: "De Rossi come un figlio, ma non ha la qualifica per allenare"© Getty Images
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SALERNO - Walter Sabatini entra ufficialmente in carica come nuovo direttore generale della Salernitana. A fare gli onori di casa, seppur da remoto, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo dirigente granata, è il presidente del club, Danilo Iervolino: "Ci tenevo ad accompagnare personalmente il nuovo direttore generale della Salernitana. Non è ruffianeria dire che la sua carica agonistica mi ha immediatamente conquistato, è plenipotenziario del settore tecnico ed è bastato uno scambio di opinioni per capire quanto sia motivato. Oggi presentiamo un campione, un fuoriclasse: le nostre speranze sono nelle sue mani". Una investitura che Sabatini vive già con grande entusiasmo: "Salerno è un fantastico trampolino di rilancio - assicura - vorrei che la mia ripartenza consentisse alla Salernitana di raggiungere i risultati sperati. Ho dimostrato tanto nella mia vita sportiva, mi autocelebro ma so che sono stato bravo in tante realtà in cui ho avuto il piacere di lavorare. Questo non è un declassamento, così come ho letto da qualche parte, ma so perfettamente che sarà un'avventura molto impegnativa. Non vengo a Salerno parlando di programmazione, questo è compito del nostro presidente. In 35 anni di calcio non ho mai visto tanta positività: sono sicuro che Iervolino farà la fortuna dei colori granata. La Salernitana deve aggrapparsi a questo patron, ho preso un impegno in prima persona assumendomi le mie responsabilità sostenuto da una società meravigliosa fatta di uomini di cultura. Mi sento tutelato, ho le spalle coperte e non voglio retrocedere. Non è mai successo nella mia carriera. Voglio vedere lo stadio in festa, i bambini che si divertono e le famiglie che esultano. L'aritmetica la conosco, so perfettamente che la situazione è poco meno che tragica però sono certo che combatteremo fino all'ultimo tuffo. Voglio che la Salernitana si salvi. I sei mesi di contratto sono stati una mia richiesta, accolta dal presidente. Nella mia vita non ho mai voluto gravare contrattualmente sui club. Non mi interessa avere una posizione forte o di prestigio. Non l'ho mai fatto. L'azienda valuterà il mio operato, anche io farò lo stesso perché sono autocritico. Se non sarò soddisfatto andrò via, ma guai a pensare che mi spaventi la B".

"La Salernitana è una grande sfida"

Le motivazioni non mancano a Sabatini, che vuole trasmettere da subito il suo entusiasmo alla squadra: "La Salernitana per me è una grande sfida - assicura il nuovo dg granata - e voglio vincerla. Potrei definirla la mia più grande e ultima sfida, ma non voglio che sia così. So di essere immortale, andrò avanti fino a quando il mio apparato nervoso sarà funzionale e so che lo è. Ho ancora la velocità di pensiero che serve per fare questo lavoro: in otto giorni conto di fare molto sul mercato. Voglio una Salernitana che incarni la mia personalità, non mi interessano problemi psicologici o lamentele di altro genere: due o tre giocatori arriveranno a breve, poi ci muoveremo ancora sul mercato. Servono calciatori che arrivino per fare la guerra sportiva e provare a salvare la Salernitana. Il programma non riguarda tutti, ogni giocatore è funzionale al momento e agli obiettivi. E resterà solo chi ha voglia di combattere, altrimenti non tratterremo nessuno. Colantuono? Ho avuto un ruolo fondamentale nella sua vita professionale, e nutro anche affetto nei suoi confronti. Ma ora non posso permettere di farmi condizionare da questo. Ci sono tante valutazioni che sto facendo, vedremo quale energia ci metterà e insieme valuteremo i risultati. Non mi interessa solo vincere o perdere, ma una squadra che in campo dia l'anima. De Rossi è come un figlio per me, ma non potrà arrivare anche per una questione tecnica. Non è abilitato a farlo. Qui c'è un allenatore che sta allenando, martedì sarà nello spogliatoio insieme a me e merita rispetto. Chiederò a Colantuono un parere sul mercato visto che è il mister in carica. Parlerò con lui prima di ogni operazione, ma ovviamente la scelta finale sarà del sottoscritto. Mi sono assunto io la responsabilità, non la scarico sullo staff tecnico".

"Arriveranno almeno 5 o 6 giocatori"

Sul mercato è attesa una rivoluzione in casa granata, ma un punto fermo ci sarà. E si tratta ovviamente di Franck Ribery: "Ammetto che il Simy della Salernitana mi ha deluso - esordisce sull'argomento mercato Sabatini - ma sono pronto a ricredermi. Vedrò tutti gli allenamenti, è un vizio e una virtù che fa parte di me. Ciò che abbiamo visto sino ad ora non serve. Non so cosa sia successo, ma di certo non è vero che la squadra non lo ha aiutato: il gruppo si fida di lui. Servono cattiveria e determinazione, altrimenti non va bene. Traete voi le conclusioni. Ad oggi penso che verranno cinque o sei calciatori nuovi, ma prima devo incontrare la squadra. Lo farò martedì e sarò sintetico: chi butterà il cuore oltre l'ostacolo, con i fatti e non a parole, resterà. La quotidianità permetterà di capire chi può far parte o meno della Salernitana. Ribery è un campione e farà il campione, i suoi comportamenti mi dicono siano stati impeccabili. Partecipa, si impegna, nessuno discuterà la sua importanza all'interno del gruppo. Lo chiamerò oggi stesso per salutarlo, dandogli appuntamento a domani. Voglio che senta la nostra vicinanza. Sul mercato interverremo in tutti i reparti, su questo non c'è dubbio. I calciatori attuali sono tutti in discussione, non ho una lista di proscritti e tutti devono giocarsi le proprie carte con professionalità".

"Iervolino un tornado di idee rivoluzionarie"

La solidità societaria, raggiunta dopo l'entrata in scena del nuovo patron Iervolino, sarà un'arma in più per la Salernitana nella corsa salvezza: "C'è una tifoseria da rendere orgogliosa. Questa città - spiega Sabatini - è un impegno immenso ma anche molto gratificante, sarebbe una gioia enorme restituire dignità al popolo granata. Sarà un’avventura importante anche per il mio futuro, non mi sento sulla via del crepuscolo. Anzi, sono già mentalizzato in pieno per questo lavoro. Solo gli inquieti sanno quanto sia difficile sopravvivere alla tempesta, ma è un contesto di cui non posso fare a meno. Il presidente non ha parlato di budget, ma è pronto a fare sacrifici per la Salernitana. Il calcio non si fa con 50 milioni di euro da spendere in due settimane, anche se alle spalle hai un patron solvibile e danaroso. In questo modo ti scavi la fossa e non riesci più a riemergere, è solo questione di tempo. Abbiamo parlato poittosto di tipologia di operazione: la Salernitana non vuole accollarsi costi insopportabili in caso di retrocessione, la moralità deve essere la nostra guida. Ma se c'è da lavorare per il bene del club lo faremo. Iervolino è un imprenditore particolarmente intelligente, non si fa raggirare da nessuno. Con questa classifica si rischia di perdere soldi, lui lo sa molto bene. Parla della Salernitana con fascino ed enfasi incredibili, ha in mente cose fantastiche. Lo immagino già alla sua prima riunione di Lega, creerà disagio perché sta per arrivare un tornado di idee rivoluzionarie che ci renderanno orgogliosi. Non mi ha convinto con promesse fittizie, ma per un modo di approcciarsi alla vita che mi è piaciuto. Mi ha detto di essere un amante della bellezza, ed io la penso esattamente come lui".

"Bisogna credere nella salvezza: per ora siamo deboli e fragili"

Dopo la dirigenza, ora c'è da rivitalizzare la squadra: "Ho visto la Salernitana - ricorda il neo dg granata - giocare a Bologna alla prima di campionato. Perse 3-2 ma a fine gara ho avuto la netta impressione che potesse essere una rosa in grado di salvarsi. Vedevo coesione, organizzazione, trame di gioco. La mia squadra era proprio il Bologna, ma faticammo e il mio giudizio sulla Salernitana fu ottimo. Si vedeva fosse un gruppo che non voleva regalare nulla a nessuno. Ma ci sono delle cose da salvare. La voglio rivedere, quella gara. Se rimasi impressionato, un motivo ci sarà: fare due gol in trasferta, in dieci, sfiorando il terzo è un qualcosa che fa riflettere. Non ho preclusioni sul ritorno di Castori, ma rivedrò quel match in compagnia di Colantuono, voglio sentire le sue opinioni. Io proteggo i miei allenatori, ci vado anche al rogo se necessario. Ricorderete la battaglia fatta a Roma per non cambiare Garcia. Tocca a ai giocatori ora, con i loro comportamenti, capire cosa vorranno fare. Il riscontro lo dà sempre il campo, non mi riferisco solo alla partita. Parlo della puntualità, delle cure, dell'atteggiamento, del modo di mettere piede in campo prima di un allenamento. Le cose fine a sé stesse non servono a niente. Arriveranno degli attaccanti, questo lo posso anticipare. Ma devo fare spazio, dunque qualcuno andrà via. Non voglio gente frustrata e che non ci crede. Se vogliamo salvarci occorre una idea nuova di noi stessi: ad oggi siamo deboli e fragili".

"Visti i tanti casi di Covid, sospenderei il campionato per un mese"

Oltre alle difficoltà di classifica, ci sono anhe quelle legate alla pandemia a cui far fronte: "Il calcio al tempo del Covid è molto triste - afferma Sabatini - si prepara la partita della domenica sapendo che in un secondo c'è un tampone positivo che può stravolgere tutto. Io fermerei il campionato, altrimenti si sfocia della irregolarità. Avete visto in che condizioni abbiamo giocato contro la Lazio sabato scorso? Nel frattempo che si dispongono misure definitive e che la campagna vaccinale entri nel vivo mi fermerei per 30 giorni. Sono d'accordo con quello che ha detto il nostro presidente. E anche gli stadi vuoti sono un danno enorme per i club. Non penso non abbiano preso misure precauzionali, ma stiamo parlando di un virus subdolo e imprevedibile. A Bologna, per merito dell'amministratore delegato Fenucci, è stata creata una bolla di protezione enorme e, nel periodo cruento del covid, non abbiamo avuto nemmeno un caso. Oggi anche loro hanno una moria incredibile. Non so se dipende dalla nuova variante, non me ne intendo. Ma contrastare questa calamità è difficile. C'è da mettere mano anche nel settore giovanile - conclude Sabatini prima di congedarsi - n territorio come questo non può non essere incentivato da un settore giovanile all'altezza. Occorre ristrutturare tutto, altrimenti diventa deprimente. Ora questo non esiste, è un desiderio che ha espresso il presidente già dal primo giorno che ci siamo incontrati. È imbarazzante non avere una Primavera che possa rifornire la prima squadra".


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