Salernitana, Mazzocchi esclusivo: “Restare in Serie A è come uno scudetto”

Il capitano granata vede avvicinarsi la salvezza  e ragiona in chiave azzurra: "Euro 2024? Ci penso"
Salernitana, Mazzocchi esclusivo: “Restare in Serie A è come uno scudetto”© LAPRESSE
Franco Esposito
4 min

In un post su Instagram ha scritto: «Se sei appassionato dedichi del tempo, se sei ossessionato dedichi la vita». Questo è Pasquale Mazzocchi, napoletano di Barra, capitano della Salernitana, ossessionato dal calcio, sposato con Tonia e legatissimo a Jason, il suo Labrador. Assistito da Luigi Lauro, in A ci è arrivato tardi, due anni fa col Venezia. Poi la salvezza con i campani e l’esordio in Nazionale, lo scorso settembre, in Ungheria. Ora la Salernitana è ad un passo dalla certezza di restare ancora in A.

Mazzocchi, questo è come uno scudetto per il club granata?

«Assolutamente si. Restare in A non è per nulla facile e noi ci sentiamo parte della lunga storia di questa società. Siamo contentissimi per i tifosi».

Parliamo di questa sua ossessione: il calcio.

«C’è differenza tra passione e ossessione. Ad esempio, a me piace disegnare e cantare. Mio padre Ciro mi ha trasmesso queste passioni. Ma l’ossessione è un’altra cosa: è ciò a cui pensi in ogni secondo della giornata per migliorarti. Anche Sousa è così con noi».

Ma è così per tutti?

«No. Ci sono giocatori che parlano di sogni. Certo, si può sognare, ma io penso che sia necessario avere un obiettivo, altrimenti il sogno non lo realizzi mai». C'è una bella foto con sua mamma Assunta sui social. «Ha cresciuto sei figli, se sono qui è grazie a lei».

Come valuta la stagione che sta per chiudersi?

«Siamo quasi all’obiettivo prefissato, quindi positiva. Nicola non è stato fortunatissimo perché ad un certo punto si è ritrovato a non avere più in rosa, a causa di infortuni, giocatori che l’anno scorso avevano dato l’anima per lui. E se i risultati non arrivano, l’umore cala e la società deve cambiare. Sousa ci ha dato tanto, cerca di curare i dettagli e questo alla lunga fa la differenza».

E la stagione di Mazzocchi?

«Sono partito bene. Purtroppo, mi sono infortunato nel periodo migliore. Stare fermo tre mesi non è facile. Quando sono ripartito, ho avuto un problema al gluteo ed un nuovo stop per altre tre gare. Ora sto cercando di tornare al top e ci sono vicino».

La Nazionale?

«La maglia azzurra te la devi meritare sul campo. La gara con la Spagna a giugno? Non bisogna sperare, ma lavorare e basta».

Euro 2024 è il suo obiettivo?

«Bisogna sempre ambire a cose importanti. Ma mentalmente devi pensare al Mondiale per tentare di arrivare agli Europei».

Quando Nicola è stato esonerato, lei lo ha ringraziato sui social.

«Era un atto doveroso perché Nicola a noi ha dato tutto. Ricordo ancora il primo giorno: si presentò e già ricordava il nome di ogni calciatore. E poi, almeno nei miei confronti, è stato un uomo straordinario».

Quando avete capito che la stagione stava girando in senso positivo?

«Sousa ci ha dato sicurezza e fiducia nei nostri mezzi. Quando vai in campo e sai cosa fare, sai a chi passare la palla, sembra che tutto sia più facile».

Il suo futuro sarà in granata?

«Ho un contratto fino al 2026, sono il capitano, mi sento amato dalla piazza e sono contento. Dunque, perché dovrei andare via? Certo, vedere il mio nome accostato a club importanti vuol dire che ho lavorato bene, ma finché indosserò questa maglia mi farò sempre in mille pezzi. Quando porti la fascia di capitano sei inevitabilmente al centro del progetto, hai delle responsabilità, ma ci sono anche per la società che ti dà questa fascia».

Lunedì ci sarà la Roma.

«Giocare all’Olimpico è sempre emozionante. Potremo dimostrare ancora volta il nostro valore. Per me sarà un’occasione per mettermi in mostra in ottica Nazionale e fare vedere che sto bene».


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