Scamacca: "Roma? Non ho rimpianti. Frattesi un fratello"

L’attaccante del Sassuolo tra la rincorsa al Qatar e l’interesse delle grandi: "La Nazionale deve andare al Mondiale per forza. Non importa chi gioca, siamo uniti sull’obiettivo"
Scamacca: "Roma? Non ho rimpianti. Frattesi un fratello"© Getty Images
Guido D'Ubaldo
5 min

ROMA -  Ieri con il giuramento ha aperto il torneo di Viareggio. Gianluca Scamacca lo ha vinto cinque anni fa, quando aveva diciotto anni. Ha coronato il sogno che oggi coltivano questi ragazzi. Lui ce l’ha fatta. Eppure per arrivare ha seguito un percorso tortuoso. La vita non gli ha regalato niente e quello che ha fatto lo deve solo a se stesso. Oggi Scamacca è uno dei migliori centravanti italiani, è l’attaccante che animerà il prossimo mercato, il gioiello conteso da Inter, Juve e Milan, è la speranza in più della Nazionale che deve andare al Mondiale. Nel viaggio di ritorno da Viareggio a Sassuolo, Gianluca si racconta in questa intervista esclusiva. Si apre, non capita spesso, visto che lui preferisce sempre mantenere un profilo basso. In attesa delle convocazioni di Mancini nella quali l’Italia si gioca tutto, Scamacca infonde ottimismo e se ci sarà bisogno di lui non si tirerà indietro. 

Allora, gli spareggi per andare al Mondiale sono alle porte, questione di giorni .

«Sappiamo tutti che è un momento importante, bisogna essere concentrati e dare tutto, per l’Italia e gli italiani. Tutti daremo il massimo per portare l’Italia al Mondiale. Gli spareggi bisogna vincerli per forza».

Mancini conta anche su di lei .

«Mi sono trovato benissimo nelle prime convocazioni, sono stato accolto come in una famiglia. E’ un gruppo compatto, si è visto soprattutto all’Europeo».

Nella sua crescita, quanto c’è di Dionisi?

«Il mister ha grandi meriti, mi ha dimostrato fiducia sin dall’inizio e mi ha messo subito nelle condizioni di esprimermi al meglio, è bravo a mettermi a mio agio, a Sassuolo ho trovato un ambiente unico».

E in più ha ritrovato il suo migliore amico .

«Io e Davide (Frattesi ), siamo praticamente due fratelli. Ci siamo sempre rincorsi, due destini che si sono incrociati sin da bambini. Per me averlo in squadra è un punto di riferimento, un valore aggiunto».

Primo passaggio insieme: dalla Lazio alla Roma .

«Il salto lo ha fatto prima lui, io sono arrivato du e anni dopo. Al Sassuolo invece sono arrivato prima io, lui sei mesi dopo». Vivete a casa insieme a Sassuolo.

Questa intesa la ritrovate anche sul campo?

«Sì, giochiamo insieme da quando siamo bambini. In campo si vede».

[...]

Se diciamo Roma? 

«Ho un bel ricordo, Roma è casa mia. La Roma è stata un pezzo del mio percorso e della mia storia, conservo bei ricordi di momenti che ho vissuto lì».

Rimpianti? 

«No, assolutamente. Ho preso una strada diversa, sono contento di quello che ho fatto». 

È andato via quando aveva sedici anni .

«Non è stato facile, ma ho sempre avuto le idee ben chiare, ho sempre seguito il mio istinto e la mia testa: sono convinto di aver fatto le scelte giuste». 

[...]

Ecco. Lasciando da parte i sentimenti , ha molte pretendenti, a cominciare da Inter e Juventus . 

«Non ci penso, non mi sono mai dato limiti. Quando ci sarà da decidere seguirò il cuore. Sono andato all’estero una volta e non mi spaventa rifare quella scelta».

Ma tutte le migliori squadre italiane sono in fila per lei .

«Le voci di interessamento di grandi club fanno piacere, sono uno stimolo. Ma non seguo troppo il calciomercato, certe situazioni non si concretizzano in fretta».  

Tutta l'intervista esclusiva sull’edizione del Corriere dello Sport – Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA