Il Torino ricorda i suoi Invincibili 69 anni dopo Superga 

Il club granata e il calcio italiano celebrano l'anniversario della tragedia che il 4 maggio del 1949 distrusse una delle squadre più forti di tutti i tempi
Il Torino ricorda i suoi Invincibili 69 anni dopo Superga © LaPresse
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TORINO - Sono passati 69 anni ma il ricordo è ancora vivo in tutti i tifosi del Toro e in tutti gli appassionati di calcio, quelli che allora c'erano e quelli che ancora dovevano nascere per sentirsi raccontare una delle storie più tristi e leggendarie: quella del Grande Torino che dopo aver incantato l'Italia e il mondo intero fu distrutto da un fato crudele. Una storia che il club granata ricorda così oggi sul suo sito ufficiale: «4 maggio 1949 alle ore 17,05: il trimotore I-Elce di ritorno da Lisbona si schiantò contro la Basilica di Superga. Nell'incidente persero la vita i giocatori: Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert. Gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Lievesley. Il massaggiatore Ottavio Cortina. I dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri. Morirono inoltre tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi». Sempre sul sito del Torino viene poi citato l'indimenticato giornalista Indro Montanelli: «Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta».

IL PROGRAMMA I OGGI - Alle 17 di oggi pomeriggio verrà officiata da don Riccardo Robella la Messa in suffragio dei caduti. Al termine tutti si sposteranno sul retro della basilica, davanti alla lapide con i nomi dei 31 caduti che come da tradizione saranno letti dal capitano granata, Andrea Belotti. Come ogni anno alla basilica sono attesi migliaia di tifosi. Per chi non riuscirà a salire al colle, c'è la possibilità di onorare la memoria del Grande Torino nello cortile dello stadio Filadelfia, che resterà aperto. E questa sera la Mole Antonelliana si tingerà per l'occasione di granata.

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