Udinese, la società pronta a lasciare la Dacia Arena

Il club ha scelto di cambiare stadio e chiederà un rimborso di 48.530.000 euro al comune
Udinese, la società pronta a lasciare la Dacia Arena© LAPRESSE
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UDINE - L'Udinese, in un comunicato, fa sapere di voler abbandonare la Dacia Arena (casa dei bianconeri dal 2016, costruita sul terreno del vecchio Friuli) e si impegna a trovare una nuova sede per costruire un altro impianto di proprietà. Inoltre, la dirigenza friulana ha fatto sapere di voler risolvere il contratto con il comune che legava la squadra all'impianto e di voler chiedere un rimborso di 48.530.000 euro. Di seguito le parole del Direttore Amministrativo Alberto Rigotto: L’Udinese prende una posizione precisa e importante in merito a questi rilievi che rappresentano la classica goccia che fa traboccare il vaso; siamo pronti a recuperare vecchi progetti antecedenti alla ristrutturazione di questo stadio, che stiamo seriamente pensando di abbandonare chiedendo la risoluzione del contratto di concessione. Un contratto che è stato messo in discussione da più parti: non si è voluto riconoscere che questo è uno degli impianti più belli d’Europa, pertanto se si ritiene che il problema sia l’Udinese, noi siamo pronti a “togliere il disturbo”. L’Udinese non andrebbe a chiedere alcun risarcimento né interesse ma solamente il rientro di quelle somme che sono state anticipate. Parliamo di circa 48,5 milioni di euro. Crediamo che la misura sia colma nell’ambito del perdurare di questi atteggiamenti di chi sembra che non stia riconoscendo quanto è stato fatto in questi anni. Ci sono amministrazioni comunali limitrofe che hanno sempre assicurato di accoglierci a braccia aperte e noi siamo disposti a rifare degli investimenti importanti in altre località. Siamo già in contatto, come lo eravamo in altri tempi, con altri comuni per poter rifare – anche celermente – l’impianto altrove. Un primo contatto era già avvenuto a Pasian di Prato ma nella cintura udinese ci sono anche altri comuni molto vicini alle principali arterie stradali. Non si tratta di una boutade ma di ragionamenti approfonditi e già attuati in passato. Personalmente ho nel cassetto dei progetti già disegnati e scritti. Se arriviamo a dire tutto ciò la misura è davvero colma rispetto a questi continui assalti avvenuti, in particolare, tramite i mezzi di informazione. Quando si comincia a parlare di risoluzioni contrattuali le tempistiche possono essere molto veloci. Dobbiamo pensare a fare bene le cose per i nostri tifosi, per i nostri sponsor e la nostra squadra e non abbiamo intenzione di portare avanti un percorso di battaglia che mai abbiamo cercato. Piuttosto, abbiamo sempre voluto dare il nostro contributo al territorio in termini di immagine e di ricadute economiche. Credo sia a questo punto legittimo, da parte nostra, immaginare un percorso alternativo”.


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