Verona, Juric: "Futuro? Voglio chiarezza: parlerò con Setti"

Il tecnico: "In questo momento non ho ancora parlato con la Società. È passato molto tempo, e il tempo per parlare di questi argomenti c’era"
Verona, Juric: "Futuro? Voglio chiarezza: parlerò con Setti"© Getty Images
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VERONA - "A Crotone ho fatto cinque anni da giocatore; poi da allenatore, per la prima volta nella storia del Club, abbiamo ottenuto la promozione in Serie A. Fu una cosa magnifica e un traguardo storico, sono rimaste dunque tante amicizie forti, con la Società e con tutte le persone dell'ambiente". Lo ha dichiarato Ivan Juric, allenatore del Verona, in vista del prossimo impegno di campionato, contro il Verona: "L'anniversario dello Scudetto del Verona? Questo è un giorno bellissimo. Quando ero a Genova, dove sono rimasto per dieci anni, sentivo ancora parlare dei 9 Scudetti. Si sentiva il peso di questi titoli. Verona è stata l'ultima squadra a compiere un'impresa simile in Italia, l'unica delle cosiddette 'provinciali'. Una favola a cui noi vogliamo rendere onore finendo bene questo campionato".

Il futuro

Juric, interrogato sul proprio futuro, ammette di dover ancora incontrare la dirigenza per fare il punto: "Più volte nelle ultime sei o sette interviste ho detto di voler parlare con il Presidente. Credo sia giusto, quando ci si salva con così largo anticipo, incontrarsi e parlare delle idee per il futuro e delle possibilità che ci possono essere. Ho atteso a lungo, ma dopo l'ultima partita mi sono reso conto che eravamo ormai a quattro gare dal termine del campionato. In questo momento non ho ancora parlato con la Società. È passato molto tempo, e il tempo per parlare di questi argomenti c’era. Una sera eravamo a cena e abbiamo parlato di tutto, sicuramente non di pianificazione Cosa serve per proseguire il percorso? Non sono io a dover parlare. Il primo anno sapevamo di non avere possibilità e abbiamo lavorato alla grande con quanto possibile, ma c'è sempre stata massima chiarezza, l’importante è essere chiari. Io sono un allenatore, posso essere d'accordo o meno con certe scelte, ma il mio compito è quello di allenare".

Sogno europeo

"A un certo punto della stagione è successo che, però, anche sulla scia dell'entusiasmo di alcuni che magari vedevano vicino un posto in Europa, anche io ho sognato di raggiungere un così grande traguardo. Sarebbe stato bellissimo ottenere una cosa del genere in una Società come questa, che basa il suo lavoro sulle sue sole possibilità. Ad ogni modo io qui sto benissimo, nonostante, pur con l'intenzione di alzare il livello generale su tanti aspetti del Club, ultimamente mi sia sentito un po' incompreso. Per questo chiedo scusa se qualcuno è rimasto deluso dalle mie parole. Qui ho trovato una città e tante persone che mi hanno fatto ritrovare il sorriso, che mi hanno accolto e mi hanno fatto sentire benissimo. Il mio obiettivo ora è quello di rimanere nella parte sinistra della classifica per chiudere al meglio questa stagione".

Pandur e Kalinic

"Pandur? Posso dire che spero continui così. Abbiamo un ottimo preparatore dei portieri, che ha fatto un grande lavoro con Silvestri in questi due anni e sicuramente lo ha fatto anche con Ivor in questo periodo, ora vedremo come saranno le sue prestazioni. Se è già pronto a fare il titolare? Io lascio molto a Cataldi, il nostro preparatore dei portieri, le decisioni sui suoi uomini. Io so che lui ci crede moltissimo, è convinto che questo ragazzo possa diventare un ottimo portiere. I giovani devono avere voglia di migliorarsi e cura nei dettagli, Pandur lavora come un pazzo e, contro il Torino ha dato ottime sensazioni in campo. L'ottima prova di Kalinic contro il Torino? Kalinic è fra i rammarichi di questa stagione. Non sono pochi i giocatori che abbiamo avuto a singhiozzo. Tra di loro appunto 'Kale', che si è visto, con il Torino, quanto può farci giocare bene. Poi, in corso di gara, abbiamo anche inserito Lasagna e i due sono stati bravi insieme, molto più di quanto espresso contro l'Udinese l'ultima volta che avevo provato a farli giocare entrambi”.


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