Piscedda: «La Serie B passaggio obbligato per la A»

Il tecnico della B Italia: «In tanti potrebbero giocare già adesso nella massima serie»
Piscedda: «La Serie B passaggio obbligato per la A»© LaPresse
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ROMA - Ha allenato praticamente tutte le nazionali giovanili Massimo Piscedda, dal 2011 selezionatore della B Italia, la rappresentativa dei migliori giovani di categoria rilanciata con forza dal presidente Andrea Abodi. Ha visto il meglio delle giovani generazioni prepararsi al grande salto perché, spiega, «ormai la B è un passaggio obbligato verso la Serie A».

Quali saranno i prossimi appuntamenti della B Italia?
«Ci saranno sicuramente un appuntamento in Italia e un terzo incontro internazionale, dopo quelli in Inghilterra e in Russia, entro la fine dell'anno. Al sesto anno, comunque, la B Italia prosegue nell'idea di Abodi, nella valorizzazione di questa categoria, nella creazione di un'identità della cadetteria. E i risultati credo si siano visti. Con la presidenza Abodi, la B ha cambiato registro, e ha permesso a tanti nostri giovani di mettersi in mostra per arrivare in Serie A: penso ai vari Bernardeschi, Cataldi, Immobile, Insigne, Benassi. E la tendenza è destinata a continuare».

Veniamo a questo campionato: Crotone e Cagliari sono ormai irraggiungibili?
«Hanno un grande vantaggio, è vero, ma anche il Sassuolo ce l'aveva tre stagioni fa, ma ha comunque finito per giocarsi poi la promozione all'ultima giornata. Certo, dovrebbero avere una crisi davvero profondissima per non andare in Serie A. Il campionato è comunque molto equilibrato, e sono tante le squadre che possono lottare per i play off: dal Pescara all'Entella, al Cesena».

A proposito del Pescara, avrà una sfida cruciale per il terzo posto contro il Novara. Come vede questa partita?
«Certo, anche il Novara è tra le serie candidate. Il Pescara devo dire che è stato molto sfortunato, mentre ora i piemontesi stanno andando a mille, sarà di sicuro un bel match. Per la zona play off, poi, confido molto nello Spezia anche perché considero Di Carlo uno dei migliori allenatori della categoria».

In conclusione, qual è per lei il livello di questa Serie B?
«Posso dire che, secondo me, parecchi giocatori che militano quest'anno in Serie B potrebbero giocare già adesso in questa Serie A senza sfigurare. Tolti quaranta, cinquanta giocatori che in A sono sopra la media, gli altri non sono poi così distanti dai migliori della B».

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