Intervista esclusiva a Lario: «Il mio patto con Balata contro violenza e povertà»

Domani il presidente dell’IFAD sarà al “Benito Stirpe” per Frosinone-Cagliari match clou della 14ª giornata. «Lo sport e il calcio possono svolgere un ruolo decisivo nel contrastare ogni emarginazione»
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Ospite speciale domani pomeriggio del presidente Mauro Balata, allo stadio Benito Stirpe, in occasione di Frosinone-Cagliari, match clou della 14ª giornata di campionato, il presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, Alvaro Lario, riceverà dalla Lega di Serie B un dono decisamente speciale. Gli sarà consegnato prima della gara tra la capolista e la formazione sarda guidata da Liverani un pallone rosso simbolo della lotta contro la violenza sulle donne con cui si giocherà su tutti i campi cadetti in adesione alle numerose iniziative dedicate nel nostro Paese ovunque a quella che sta diventando una vera e propria piaga sociale. D’altra parte, al numero uno dell’IFAD non sfugge l’importanza dello sport, e del calcio in particolare, come formidabile strumento per evidenziare i problemi della nostra società. E attraverso l’accordo con il presidente Mauro Balata anche la povertà e le ingustizie sociali saranno attenzionate nello spirito dell’IFAD (International Fund for Agricultural Development), impegnato ovunque nel mondo a contrastare disuguaglianze ed emarginazione. Perché combattere povertà e fame significa evitare conseguenze pericolose sulle vite di chi oggi è più fortunato, ma domani chissà. «Lasciare indietro le comunità rurali del mondo avrebbe conseguenze pericolose per tutti», puntualizza il neo presidente dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per l’incremento delle attività agricole dei paesi membri, in carica dal 1° ottobre. Di nazionalità spagnola, ex responsabile finanziario dell’IFAD e vicepresidente associato per le operazioni finanziarie dal 2018, Lario ha guidato gli sforzi del Fondo per mobilitare investimenti privati volti a rafforzare la capacità di milioni di piccoli agricoltori di far fronte alla crisi climatica, alimentare e inflazionistica. IFAD e Lega B hanno avviato una collaborazione, abbiamo chiesto al presidente i dettagli.  

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Come nasce l’idea di una collaborazione con il mondo dello sport e in particolare con la Lega B?

«Riconosciamo il crescente contributo dello sport alla realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’Agenda globale per lo sviluppo. Uno degli obiettivi è combattere la crisi climatica. Dobbiamo agire ora e per farlo i Paesi sviluppati devono investire di più per sostenere il lavoro dell’IFAD, garantendo che milioni di persone continuino a produrre e a guadagnarsi da vivere con l’agricoltura. Per questo siamo molto lieti di collaborare con la Lega Serie B e apprezziamo il suo sostegno nel diffondere il nostro messaggio».  
 
Perché L’IFAD investe nei piccoli agricoltori?

«L’80 per 100 dei poveri del mondo vive nelle aree rurali e molti di loro si guadagnano da vivere con l’agricoltura. Producono un terzo del cibo che arriva sulle nostre tavole, ma sono i più colpiti dagli shock globali e meno in grado di far fronte alle conseguenze della crisi climatica, pur contribuendo di meno ad alimentarla. Una doppia ingiustizia. Aumentare i finanziamenti per lo sviluppo rurale e sostenere i piccoli agricoltori è una priorità urgente, lasciarli indietro avrebbe conseguenze per tutti».  

Cosa intende dire?

«Se non si aiutano le popolazioni rurali ad adattarsi ai cambiamenti climatici si causerà fame, povertà, migrazioni, instabilità e conflitti. Dobbiamo renderci conto che la crisi climatica sta mettendo in pericolo la nostra capacità di produrre cibo. Le ondate di calore di quest’estate in Europa, le alluvioni in Pakistan e la peggiore siccità di sempre nel Corno d’Africa hanno dimostrato quanto il problema sia mortale».  
 
Come lavora l’IFAD?

«L’IFAD è un’agenzia Onu che finanzia lo sviluppo rurale a medio e lungo termine. Grazie ai nostri investimenti, aiutiamo le famiglie a migliorare la loro nutrizione e incrementare i redditi grazie all’attività economica collegata all’agricoltura e alle zone rurali in genere, tutto ciò mentre rafforziamo la loro capacità di fare fronte alle crisi di ogni tipo». 


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