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BARI - Il Tribunale delle Imprese di Bari ha accertato lo stato di scioglimento deliberato nei giorni scorsi dal Consiglio di amministrazione del Bari Calcio che ora ha l'obbligo di convocare l'assemblea straordinaria dei soci, deliberare la messa in liquidazione e nominare un liquidatore. E' quanto si è appreso al termine della udienza del Tribunale delle Imprese celebrata questa mattina a Bari che proprio avrebbe dovuto decidere sull'istanza presentata alcune settimane fa dal socio di minoranza Gianluca Paparesta di scioglimento della società a causa del capitale sociale sceso al di sotto della soglia di legge. Dopo le ultime vicende, con la mancata ricapitalizzazione e la conseguente mancata iscrizione al campionato di Serie B, il Tribunale - che al momento si è riservato - dovrà dichiarare cessata la materia del contendere, non esistendo più l'oggetto sociale. Toccherà ora agli amministratori o, in caso di loro inerzia, al collegio dei sindaci procedere con la messa in liquidazione. "Allo stato c'è in atto una causa di scioglimento - ha spiegato a margine dell'udienza Riccardo Strada del collegio sindacale del Bari Calcio -, non c'è nessuna dichiarazione di fallimento. Da organi di stampa abbiamo appreso che la Procura ha chiesto il fallimento. Secondo me una dichiarazione del genere, dai giornalisti, non andava fatta due giorni prima della scadenza dei termini, perché ha allontanato potenziali acquirenti ed è venuto meno l'asset societario perché i giocatori non hanno più valore ora, sono liberi di andare in qualunque squadra".