Quale Bari l’è piaciuto di più: quello dei 6 gol al Brescia o quello della rimonta con tentativo di vittoria, sfiorata, col SudTirol?
«È lo stesso Bari. Le gare sono diverse e gli episodi cambiano lo scenario. Entrambe le gare hanno dimostrato che il Bari è presente nei momenti semplici come nelle difficoltà».
Cinque vittorie nelle prime 8 giornate. Ma non vincete da 6 turni, gara di Coppa Italia col Parma compresa. Troppi elogi fanno male?
«Prestazioni sempre positive».
Se dovesse indicare la migliore qualità del suo Bari e il peggior difetto quali sceglierebbe, se ce ne sono?
«Un pregio è l’atteggiamento e lo spirito di squadra. C’è una presenza mentale e fisica per tutta la partita. Ma dovremmo essere più precisi e cattivi nel capitalizzare le occasioni».
Sesto posto con qualche rammarico, come il ko col Frosinone a tempo scaduto. Da debuttante ci avrebbe messo la firma?
«Noi dobbiamo sempre cercare di migliorarci. Sono contento del percorso fatto. Il rammarico conta poco. Uno si merita quasi sempre quello che ha».
Mignani si tiene stretto il carattere del Bari