BARI - Bari spuntato, Mignani a caccia dell’antidoto giusto nel momento decisivo del campionato, quando è sempre una questione di gol a fare la differenza. La squadra biancorossa fatica a trovare la porta. Il Bari ha il secondo attacco del campionato con 45 gol all’attivo sino a questo momento, tre in meno del Frosinone, ma da quattro partite viaggia praticamente alla metà della velocità avendo realizzato solo due reti. E gli ultimi due sospiratissimi centri di Cheddira (Ascoli) e Antenucci (Cagliari), sono arrivati solo su rigore. La promozione diretta è lontana 6 punti ma ci sono 11 scontri diretti tra Genoa, Sudtirol e Bari che possono capovolgere tutto. Prendere o lasciare, rientrare in gioco, accorciando subito sul Genoa oppure rassegnarsi a rinviare tutto ai playoff.
Mancano i gol
Per vincere servono i gol. La palla passa a Cheddira, Antenucci, Esposito e Scheidler, i quattro uomini di punta disposizione di Mignani. Serve un attacco che funzioni al massimo dei giri in casa e fuori. La sconfitta di Terni, in un certo senso, si può considerare un incidente di percorso. I biancorossi volano in trasferta avendo totalizzato 8 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, ma rallentano al San Nicola essendo appena al 12° rendimento con 22 punti su 45 disponibili con 5 vittorie e 7 pareggi. Sabato arriva il Benevento, poi sarà il turno di Como, Cittadella e Reggina. Urge un’inversione di tendenza. Decisa e immediata. I punti in casa valgono come quelli in trasferta.
Difetta nella mira
L’attacco si diceva. Negli ultimi tempi difetta nella mira. Cheddira ha centrato la porta in 2 occasioni contro il Cosenza e Ascoli, Antenucci (Cagliari), Esposito (Cosenza), Scheidler (Brescia) 1 volta. Nelle precedenti sette giornate utili consecutive il Bari aveva vinto con Spal, Cosenza, Brescia, Venezia e Ascoli, pareggiato col Cagliari e il Frosinone, offrendo canovacci tattici quasi sempre simili, eccezion fatta per la scoppiettante sfida a suon di gol sul campo di Ferrara. A volte il piano è riuscito meglio, altre peggio, al di là del risultato conseguito, ma i tiri in porta sono stati inferiori alle attese. Se non segna Cheddira i gol non arrivano con la frequenza che servirebbe per alimentare ambizioni da promozione diretta. La squadra biancorossa si propone con scarsa efficacia offensiva. La manovra è troppo prevedibile.
I punti di forza con Folo
L’arrivo del ventenne Esposito aveva portato gol e freschezza con due gol e un rigore ma col Cosenza veniva inspiegabilmente lasciato in panchina durante l’intervallo per far posto a Scheidler. Antenucci c’è sempre, a dispetto dei suoi 38 anni. Probabilmente nelle dinamiche di gioco qualcosa va certamente cambiato. Nonostante la possibilità di affidarsi all’estro dei suoi giocatori di maggiore qualità, il Bari è quasi sempre rimasto fedele ad un atteggiamento più guardingo, prudente ed equilibrato. Ma con il probabile rientro di Folorunsho potrebbe esserci un ritorno all’antico. Con Cheddira e Folorunsho il Bari ha sempre fatto della profondità e dell’attacco allo spazio i suoi punti di forza. Insomma, il tempo di osare sembra davvero dietro l’angolo!