Benevento, Cannavaro dà l’esempio: testa bassa e pedalare

Il nuovo tecnico indica la strada alla squadra attingendo alla sua nuova passione
Benevento, Cannavaro dà l’esempio: testa bassa e pedalare© LAPRESSE
Franco Santo
3 min

BENEVENTO - Due ruote qualche volta sono meglio di quattro. Soprattutto se sono montate sotto una bicicletta e tutti i chilometri che fai sono solo frutto della tua forza e del tuo impegno. Fabio Cannavaro ha scoperto il mondo delle bici quando era in Cina. Il nuovo tecnico del Benevento non è uno che ama stare fermo, ma quel ginocchio sinistro che gli anni hanno reso più vulnerabile aveva il brutto vizio di gonfiarsi non appena toccava un pallone. Un amico comune lo mise in comunicazione con Ivan Basso che a sua volta gli fece conoscere quelli della Trek, una società americana che produce biciclette. Un amore a prima vista: 13mila km percorsi in meno di un anno tra mountain bike e bici da corsa.

La squadra

Quando è tornato in Italia ci ha messo poco a trovare un gruppo di amatori, tutti campani, per stimolare la sua nuova passione. Hanno legato subito e si sono messi a fare imprese: come quella volta che andarono da Napoli a Roma in 8 ore. Quasi da professionisti del pedale. E così quell'idea di percorrere la distanza tra Napoli e il suo nuovo luogo di lavoro gli è balenata subito. Uno sguardo alla cartina e quei 77 km che separano il capoluogo partenopeo da Benevento sono diventati una tappa del suo “giro”: 2 ore e 34’ e qualche sosta con l'immancabile trancio di pizza napoletana.

L’insegnamento

Bici e calcio, passione e volontà. Facce della stessa medaglia. Non è demagogia, il Benevento può ripartire con fiducia dal suo nuovo timoniere. Che inizia oggi una settimana importantissima per rimodellare la squadra in vista del suo esordio contro l'Ascoli. Domenica, appena dopo pranzo, bisognerà dare già risposte. Sul piano tattico Cannavaro non vuole stravolgere nulla, si riparte con la difesa a tre, così come si è chiuso contro il Brescia. Niente salti nel buio, tra l'altro avendo dovuto fare a meno di Glik e Veselj, in Nations League. Al 4-3-3 si tornerà per gradi, un passettino alla volta. Ma ora si va sulle certezze.

In attacco

Si giocherà tanto in attacco, è quello che chiede l'ex campione del mondo. Questa volta gli mancherà La Gumina, fermato da una lesione di primo grado al bicipite femorale. Dovrà monitorare Viviani e Foulon reduci da qualche acciacco ma sulla strada del recupero, avrà Schiattarella e Tello. Soprattutto quello del regista di Mugnano è un recupero fondamentale: Cannavaro ha due punti di riferimento su tutti nella squadra che allena, il vertice basso davanti alla difesa e il centravanti. La scelta c'è ed è abbondante, ma gli ingranaggi dovranno subito trovare la meccanica giusta per funzionare a dovere. Nessuno si tirerà indietro, con un timoniere così, il mantra è già scritto: testa bassa, pedalare e vincere.


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