Cagliari in piedi per Riva, il suo eroe senza tempo

Presentato il docu-film in occasione del 78° compleanno del campione. Al Teatro Massimo grande folla e tanti compagni di squadra del simbolo dello scudetto del 1970
Cagliari in piedi per Riva, il suo eroe senza tempo
Giuseppe Amisani
6 min
CAGLIARI - Una intera platea, quella del Teatro Massimo di Cagliari, si è alzata in piedi per tributare un lungo e caloroso applauso a Gigi Riva in occasione della premiere del docu-film a lui dedicato dal regista Riccardo Milani. «Se questo film gli piace, vuol dire che gli avrò fatto un bel regalo per il suo compleanno» ha spiegato l’autore del film che per vent’anni ha corteggiato il protagonista assoluto dello scudetto del 1970 vinto dal Cagliari e uno degli eroi della Nazionale di quel periodo e un campione inarrivabile e amatissimo ancora oggi dai tifosi di calcio italiani.

Il mito

La data di ieri non è stata casuale, quella del suo settantottesimo compleanno, ma a far felice non solo il regista è stato il regalo che Riva ha fatto a tutta la Sardegna. Dopo alcuni anni difficili, durante i quali si è chiuso in casa evitando qualsiasi contatto con il mondo esterno, Riva si è presentato al Teatro Massimo, accompagnato dalla famiglia, dai figli Nicola e Mauro, dalle nipoti e soprattutto circondato dai suoi ex compagni di quel Cagliari entrato nella leggenda. Guidati da Beppe Tomasini e Adriano Reginato, sono stati anche parecchi degli ex rossoblù a non voler mancare all’appuntamento. Una mano del figlio Nicola sulla gamba destra di papà Gigi, qualche lacrima che ha rigato il viso dell’ex campione, prima che iniziasse la proiezione di «Nel nostro cielo un Rombo di Tuono». 

Gigi Riva, il fascino dell'anti-eroe

Il film

Sigaretta immancabilmente tra le dita, labbra serrate e sguardo fiero. Seduto sulla sua poltrona rivolta verso il caminetto dove spiccano alcuni dei suoi trofei vinti in carriera. Sulla sinistra la finestra alla quale dedicare giusto qualche sguardo, mentre le nuvole di fumo caricavano l’ambiente di quel clima intenso e carico di emozioni.

Scena simbolica

Questa scena passa spesso sullo schermo che racconta le gesta di un campione, arrivato in Sardegna quasi per caso, ha deciso di legare la sua vita all’Isola. «Ero mezzo sardo già prima di arrivare qui» la conferma dello stesso Riva in avvio del film quando hanno iniziato a scorrere le immagini della sua vita. Il bambino che viene portato dalla mamma sul manubrio della bicicletta e che poi crescendo finisce in collegio dopo aver perso i genitori. Con il filo conduttore del pallone che ha sempre caratterizzato la sua esistenza. Fino ad arrivare a quella che, inizialmente vissuta quasi come una punizione, è diventata la sua casa. 

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Orgoglio vero

Orgoglioso, fiero, silenzioso. Un pò come i sardi, il ragazzo nato a Leggiuno è entrato nel cuore di un intero popolo per la sua lealtà e per l’attaccamento alla maglia. Scorrono veloci le immagini, ma la vera emozione è sentire dalla stessa voce di Rombo di Tuono alcune tra le tappe più significative della sua carriera. Ad accompagnare la narrazione di Riva le testimonianza degli altri eroi dello scudetto. Da Tomasini a Cera, passando per Albertosi, Reginato, Niccolai, Greatti, Gori e Domenghini, ma non solo. Roberto Baggio e Gianfranco Zola, Massimo Moratti e Sandro Mazzola, Gianfranco Matteoli e Gigi Buffon, tutti con lo stesso comune denominatore: celebrare un campione di tutti, quello senza età, senza colori, legato solo al suo Cagliari e alla lealtà. Alla difesa di una parola data.

Omaggio in prima fila

E proprio per rispettare il lavoro fatto da Riccardo Milani, ha voluto rispondere “presente” e sedersi in prima fila a seguire il film che parla di lui. Da oggi in distribuzione in Sardegna ma in un futuro non troppo lontano in giro per l’Italia, continuerà ad emozionare quel Rombo di Tuono che nella spiaggia del Poetto ha squarciato i silenzi tanto cari a Gigi Riva, per lasciare un segno indelebile nella storia del mondo del pallone. 


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