Il Palermo al City, elogio di Mirri il Ricostruttore

Se non ci fosse stato il presidente, la cui nonna materna era la sorella del leggendario Renzo Barbera, il club non sarebbe rinato dopo il fallimento, non avrebbe conquistato due promozioni in tre anni, non sarebbe ritornato all'onor del mondo, gettando le basi per l'arrivo del CFG di Mansour e della nuova era
Il Palermo al City, elogio di Mirri il Ricostruttore© LaPresse
Xavier Jacobelli
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L'appuntamento con la storia del Palermo è fissato per lunedì 4 luglio 2022, alle 11, giorno e ora dell'annuncio ufficiale del passaggio di proprietà del club rosanero al City Football Group Limited, la holding araba e inglese che gestisce il Manchester City di Guardiola, la stella più luminosa di una galassia che ne conta altre nove. Gli uomini dello sceicco Mansour Bin Zayed, 51 anni, hanno lavorato sodo in queste settimane insieme con Dario Mirri, l'uomo che ha letteralmente rifondato il Palermo dopo il fallimento, ha conquistato due promozioni in tre anni riportandolo all'onor del mondo e gettando le basi per l'avvento della nuova era.

Senza precedenti

Stamane il Corriere dello Sport ha raccontato dettagli di un'operazione che proietta i rosanero e la stessa Serie B in una dimensione senza precedenti: la siciliana è la settima proprietà straniera nel secondo campionato professionistico italiano. Si aggiunge agli indonesiani del Como (Hartono), agli americani del Genoa (Fondo 777), del Parma (Krause), del Pisa (Knaster), della Spal (Tacopina) e del Venezia (Niederaruer). Costi di acquisizione ridotti e possibilità di moltiplicare rapidamente l'investimento sono alla base del massiccio ingresso degli investitori esteri nel nostro calcio. Il caso del Palermo è esemplare: il piano d'azione dei nuovi dirigenti si annuncia a tutto campo e foriero di grandi soddisfazioni per i fan della squadra che Baldini ha riportato in Serie B firmando un capolavoro. E qui s'impone l'elogio di Mirri, imprenditore e tifoso che in tre anni ha coniugato la passione agli sforzi finanziari alla capacità di reggere il timone nei momenti più difficili scacciando gli squali che si aggiravano minacciosi attorno al club; la fiducia nella squadra e in Baldini alla visione di un rilancio sportivo ai massimi livelli del Palermo tale da garantirgli un futuro di nuovo importante. E sempre più aderente alle aspettative di un pubblico straordinario (e l'aggettivo è riduttivo) che, nelle quattro gare dei playoff ha portato allo stadio 150 mila spettatori. Lo stadio si chiama Renzo Barbera, la nonna materna di Mirri era la sorella del leggendario presidente. Tutto si tiene, la missione è compiuta e Mirri non poteva compierla nel modo migliore. Lassù qualcuno lo ama.


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