Bentivoglio esonerato dagli ultras del Piacenza: “Sono stato aggredito”

La versione dei fatti raccontata dall'ex centrocampista di Venezia e Chievo, costretto ad andar via dopo il primo allenamento
Bentivoglio esonerato dagli ultras del Piacenza: “Sono stato aggredito”© Credit to: Instagram Bentivoglio
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Il nuovo allenatore dura meno di 24 ore. È lo strano caso di Simone Bentivoglio, ex centrocampista di Chievo e Venezia, allontanato dal Piacenza dopo meno di 24 ore. Pressioni sulla società da parte degli ultras locali ed esonero immediato, al termine del primo allenamento. E in panchina, intanto, torna Stefano Rossini.

Bentivoglio esonerato dagli Ultras del Piacenza al primo allenamento

Ospite di Sportitalia, Simone Bentivoglio ha raccontato la sua versione dei fatti, sottolineando di essere stato aggredito verbalmente dagli ultras del Piacenza a ridosso del primo allenamento, che poi si è rivelato anche l'ultimo alla guida dei biancorossi: "Nella concitazione non ci ho capito molto - ha ammesso Bentivoglio, chiamato a sostituire Carmine Parlato -. Sono arrivato lì e dopo aver firmato il contratto ho trovato un tifoso negli spogliatoi che mi ha aggredito verbalmente e sono stato chiuso nello spogliatoio. Poi il Presidente mi ha rassicurato dicendomi che aveva scelto me. Arrivato al campo - ha raccontato - sono stato aggredito verbalmente anche da altri tifosi e mi è stato impedito di seguire l’allenamento. Non sono qui a fare polemica, ma mi sembrava una situazione irreale. Poi ho diretto l’allenamento, impegnandomi al massimo come sempre. Poi sono stato convocato in sede e mi hanno comunicato l’esonero".

Il motivo dell'esonero appare tanto chiaro quanto surreale: "Mi hanno detto che erano spaventati da questa situazione e che avevano deciso per l’esonero. Dicevano di essere stati minacciati da queste persone. Io sarei stato pronto ad andare avanti, perché nel calcio purtroppo succedono queste situazioni e bisogna sopportarle. Li ho assecondati, io avrei continuato, ma non volevo mettere in difficoltà la società. Io avevo firmato, poi ho rescisso dopo 8 ore firmando anche quello".

Bentivoglio, il comunicato social

"La decisione assunta da parte della dirigenza del Piacenza Calcio va rispettata - scrive Bentivoglio, insieme all'avvocato Gianmaria Daminato -. Tuttavia è particolarmente spiacevole per il mio assistito ricevere una comunicazione di esonero per ragioni che nulla hanno a che fare con aspetti di natura tecnica. La tifoseria ha espresso il proprio disappunto rispetto alla scelta di affidare la guida della squadra a mister Bentivoglio ed in ragione di ciò la società è tornata sui propri passi a sole otto ore di distanza. Non è intenzione del mio assistito creare ulteriori polemiche o alzare i toni di una vicenda che lo sta danneggiando professionalmente ed umanamente.

Abbiamo appreso - si legge su Instagram - che le ragioni in base alle quali la tifoseria avrebbe manifestato la propria avversione rispetto all’incarico conferito a Simone Bentivoglio sarebbe relativa a fatti avvenimenuti nella stagione 2010-2011. Parliamo di una vicenda di 15 anni fa per la quale Simone Bentivoglio non ha ricevuto alcuna contestazione in ordine alla commissione di condotte finalizzate alla alterazione del risultato di gare sportive. Il mio assistito all’epoca venne tirato in ballo da dichiarazioni rese dall’ex Calciatore Carlo Gervasoni, il quale peraltro coinvolse altri calciatori dell’epoca. L’indagine dimostrò la totale estraneità ai fatti di Simone Bentivoglio il quale non fu sottoposto ad alcun procedimento penale. Anche In ambito di giustizia sportiva venne chiarito che Bentivoglio non aveva scommesso su partite né tantomeno alterato il risultato delle stesse.

All’epoca dei fatti a Simone Bentivoglio venne contestata una mera omessa denuncia per la quale venne concordata una sanzione. La sanzione è stata scontata, Bentivoglio ha continuato la sua carriera sia come giocatore che successivamente come allenatore, conseguentemente è del tutto evidente che essere esonerato per questioni di tale natura, oltre a rammaricarci, costituisce un danno ingiusto al percorso professionale del mio assistito".


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