Pieters, il leader dello Stoke che affonda lo United (8° ko)

Il terzino olandese ha bloccato Mata ed è stato uno dei protagonisti della vittoria contro il Manchester di Moyes. Gioca sulla fascia sinistra, è cresciuto nell’Utrecht ed è stato valorizzato dal Psv Eindhoven: ha 25 anni ed è arrivato in Premier nella scorsa estate. Piace alle big inglesi
Stefano Chioffi
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ROMA - Anche Mark Hughes, ex allievo di Alex Ferguson e nono migliore cannoniere nella storia del Manchester United (467 presenze e 163 gol), ha contribuito a creare nuove crepe nel rapporto tra il club di Old Trafford e David Moyes: alla guida del suo Stoke City, che aveva raccolto soltanto un punto nelle ultime sei giornate di Premier League, l’allenatore gallese ha inflitto ai Red Devils l’ottava sconfitta in ventiquattro partite di campionato. Nella scorsa stagione, Sir Alex ne aveva perse cinque in totale. Doppietta del mediano scozzese Charlie Adam, inutile il gol di Van Persie. Neppure l’acquisto di Juan Mata, il colpo più costoso del mercato invernale (38 milioni di euro) a livello europeo, è riuscito a modificare le prospettive del Manchester United, settimo in classifica a quota 40. Lo Stoke non vinceva in Premier dal 21 dicembre: 2-1 in casa, al “Britannia Stadium”, contro l’Aston Villa.

L’INCROCIO
- Nato a Wrexham, Mark Hughes è considerato quasi un figlio da Alex Ferguson, l’uomo che ha lasciato la panchina del Manchester United nello scorso maggio dopo quasi ventisette anni e trentotto trofei. Tra il 1983 e il 2000 è stato un centravanti elegante e veloce, più tecnico che potente. E’ cresciuto a Old Trafford, ha conquistato due campionati e quattro Coppe d’Inghilterra con Ferguson. Ha indossato anche le maglie del Barcellona e del Chelsea. Dal 30 maggio del 2013 allena lo Stoke, che vuole regalarsi una tranqulla salvezza. Il suo arrivo allo Stoke era stato accompagnato da un’aspra contestazione dei tifosi, perché Hughes era reduce da due esperienze complicate nel Manchester City e nel Queens Park Rangers. Ma ora la gente si è un po’ ricreduta: la squadra, dopo la vittoria sul Manchester United, ha raggiunto l’undicesimo posto (25 punti in 24 gare, +3 sul West Ham, terz’ultimo). Il successo contro i Red Devils ha permesso a Hughes di vendicare anche l’eliminazione subita in Coppa di Lega il 18 dicembre proprio davanti a David Moyes: 0-2, gol di Young e di Evra.

IL PROPRIETARIO - Il pacchetto azionario dello Stoke City appartiene a un imprenditore inglese, Peter Coates, settantasei anni, uno degli uomini d’affari più potenti nel settore delle scommesse sportive, entrato qualche settimana fa in aperta polemica con la classe arbitrale della Premier, accusata di sudditanza nei confronti delle big. E’ stato Coates a proteggere Hughes nei periodi più agitati della stagione e adesso si sta gustando il trionfo contro il Manchester United. Uno Stoke, quello disegnato tatticamente dall’allenatore gallese, quasi sempre fedele al 4-2-3-1. E’ una delle squadre più esperte della Premier: l’età media si aggira intorno al 27,7 anni. Ma i dirigenti hanno appena riportato a casa dal prestito al Barnsley un portiere baby molto stimato: Jack Butland, classe 1993, ex titolare dell’Inghilterra Under 21, tredici presenze in questa stagione in Championship prima di tornare allo Stoke e di giocare tre volte in Premier al posto dell’infortunato Begovic, che vedremo al Mondiale con la Bosnia di Pjanic e Lulic.

L’OLANDESE - Guidato in attacco dal centravanti Peter Crouch, alto due metri, ex Liverpool e Tottenham, lo Stoke sta provando a rilanciare a grandi livelli l’austriaco Marko Arnautovic, classe 1989. che ha deluso nell’Inter e nel Werder Brema: l’ex pupillo di Moratti è stato acquistato per due milioni e ottocentomila euro dal club di Hughes lo scorso 2 settembre. Le società più ricche della Premier stanno seguendo invece con attenzione Erik Pieters, terzino sinistro, venticinque anni, olandese, arrivato allo Stoke in estate dal Psv Eindhoven, che ha incassato per il suo cartellino tre milioni e seicentomila euro. Nel suo ruolo è uno dei giocatori dal rendimento più elevato in Premier: si occupa della punta esterna, è una garanzia in marcatura e si propone anche in fase d’attacco. E’ svelto nelle chiusure, si sgancia e arriva al cross. E’ stato uno dei protagonisti del successo sul Manchester United: ha preso in consegna Mata e si è aggiudicato il duello. Ha conquistato nel 2007 un Europeo di categoria con l’Olanda Under 21 con De Haan in panchina: facevano parte di quel gruppo anche Drenthe, Maduro e Babel. E’ stato scoperto dall’Utrecht e nel 2008 è passato al Psv: ha vinto, nel club di Eindhoven, una Coppa d’Olanda nel 2012 e una Supercoppa d’Olanda nel 2008. Mancino naturale, è alto un metro e 84, ha forza atletica e personalità, è nato il 7 agosto del 1988. Ventitré le presenze in Premier. Il ct olandese Louis Van Gaal lo studia per il Mondiale. Lo Stoke ha deciso di blindare Pieters fino a giugno: il contratto scadrà fra tre anni e mezzo, nel 2017.

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