Paco Alcacer, che show: toglie il record al Barça

È un attaccante spagnolo, ha 20 anni, gioca nel Valencia e viene considerato l’erede di David Villa. Con un suo gol ha battuto (3-2) la squadra di Messi, che non perdeva in campionato al Camp Nou dal 21 aprile del 2012
Stefano Chioffi
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ROMA - Il Valencia rischia la bancarotta, ha un debito di trecento milioni ed è finito in amministrazione controllata: l’istituto di credito Bankia si sta muovendo negli ambienti finanziari per trovare alla società un nuovo proprietario. Intorno alla metà di gennaio era emersa la possibilità di un ingresso di Peter Lim, imprenditore di Singapore con un patrimonio stimato da Forbes vicino al miliardo e mezzo di euro. Ma la grave crisi economica non cancella due meriti sportivi. Il Valencia è l’ultimo club spagnolo ad aver interrotto - dal 2000 ad oggi - l’alternanza tra Barcellona e Real Madrid nella conquista della Liga e ha appena spezzato la lunga imbattibilità in casa dei blaugrana al Camp Nou. Nel 2002 e nel 2004, con la benedizione in panchina di Rafa Benitez, il Valencia era riuscito infatti a rovesciare le gerarchie. Mentre ieri pomeriggio ha battuto per 3-2 il Barça di Messi, che davanti ai suoi tifosi - in campionato - non perdeva dal 21 aprile del 2012: quel giorno si arrese per 2-1 al Real Madrid di Mourinho, che avrebbe poi conquistato la Liga. In Champions, invece, il ko al Camp Nou era più recente: il primo maggio del 2013, nella semifinale di ritorno, i blaugrana erano stati travolti (0-3) dal Bayern Monaco.

LA FESTA - L’impresa del Valencia porta la firma di un argentino di Santa Fe, Juan Antonio Pizzi, che nel mese di dicembre aveva regalato lo scudetto (Torneo Inicial 2013) al San Lorenzo de Almagro, il club di cui è tifoso Papa Francesco. Dopo il trionfo, Pizzi è stato chiamato dal Valencia a sostituire in panchina Miroslav Djukic. Un emozionante ritorno al passato per lui, ex centravanti, che nel 1993-94 aveva segnato undici gol con la maglia del Valencia, pronto a prenderlo proprio dal Barcellona. Pizzi ha imposto il secondo ko in campionato ai blaugrana di Martino, che in precedenza si era arreso solo il primo dicembre sul campo dell’Athletic Bilbao: 0-1, gol di Muniain. Non solo: il club catalano, nella Liga, era reduce da venticinque vittorie consecutive.

IL PROTAGONISTA - Un sabato da incorniciare per Paco Alcacer, vent’anni, due gol nelle ultime partite. Avverte la stima di Pizzi, può compiere il salto di qualità. E’ cresciuto nel vivaio del Valencia tra elogi e paragoni con David Villa, che ora aiuta Diego Simeone e l’Atletico Madrid nella corsa al titolo. Alcacer è un attaccante moderno: ha un fisico da seconda punta, è alto un metro e 74, cerca di fare la differenza con la sua agilità e la sua rapidità di esecuzione. Gli piace partire sulla fascia, è ambidestro, ma può fare anche il centravanti di movimento, favorendo gli inserimenti dei centrocampisti. Pizzi è convinto di poterlo completare. Ha lasciato partire Helder Postiga, ingaggiato in prestito dalla Lazio fino a giugno, per favorire la maturazione di Paco Alcacer, nato il 30 agosto del 1993 a Torrent e protagonista quest’anno in Europa League (quattro presenze e tre reti, due contro il Kuban Krasnodar e una al San Gallo). Si è messo in luce anche in Coppa del Re (un gol al Gimnastic).

LA STORIA - Ha debuttato nella Liga il 14 gennaio del 2012 con Unai Emery in panchina, entrando in campo negli ultimi ventuno minuti della gara persa al “Mestalla” per 1-0 contro la Real Sociedad. Nell’estate del 2012 è stato ceduto in prestito al Getafe: ventuno partite e tre gol sotto la guida dell’allenatore Luis Garcia. La prima rete nella Liga l’ha realizzata il 7 gennaio del 2013, partendo dalla panchina, nella sfida con il Rayo Vallecano (1-3). Una stagione che gli ha permesso di fare un po’ di esperienza, prima di rientrare a Valencia. Pizzi ha bloccato la sua cessione in prestito durante il mercato di gennaio. E Paco Alcacer l’ha ripagato con un gol all’Espanyol (2-2) e uno al Barcellona (3-2) nel giro di una settimana. Insegue un doppio traguardo: spingere il Valencia nei sedicesimi di Europa League contro la Dinamo Kiev e aiutarlo in campionato a risalire la classifica (ora è ottavo, 28 punti in 22 partite). Ha un contratto fino al 2016, lavora per diventare titolare e il suo sogno è quello di ripetere la carriera di David Villa. Un paragone sbocciato nel 2011, quando Paco Alcacer conquistò l’Europeo Under 19 con la Spagna del ct Melendez: era un gruppo speciale, composto anche da Alvaro Morata (Real Madrid) e Deulofeu (di proprietà del Barcellona e ora in prestito all’Everton). Fu proprio lui a decidere la finale (3-2) contro la Repubblica Ceca con una doppietta nel secondo tempo supplementare.


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