Simeone jr come il Cholo: che trionfo con il River

Si chiama Giovanni, ha diciotto anni, è un attaccante ed è il figlio del tecnico campione di Spagna con l'Atletico Madrid. Ha già segnato due gol da professionista, ha una clausola di rescissione da 15 milioni di euro e domenica notte ha festeggiato il trentacinquesimo titolo vinto in Argentina dal River Plate, allenato da Ramon Diaz.
Stefano Chioffi
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ROMA - Quando giocava nella Lazio, aveva preso in affitto una villa all'Olgiata, a pochi chilometri dal centro sportivo di Formello, dove si allenava la squadra di Eriksson. Calcio e famiglia: una vita da perfezionista, quella di Diego Pablo Simeone, che si divertiva ogni tanto a organizzare in giardino qualche grigliata di carne con gli altri argentini del gruppo, da Veron a Crespo, da Almeyda a Sensini e Claudio Lopez. In duecentomila, a Madrid, hanno portato in trionfo Simeone e l'Atletico. Da brividi la festa allo stadio Calderon per celebrare una Liga che i "colchoneros" non vincevano dal 1996. E poi il giro della città a bordo del pullman scoperto, Diego Costa e David Villa che cantano con i loro tifosi. "Il lavoro può trasformare ogni sogno in realtà": una frase, quella del Cholo, che è la sintesi di una filosofia che lo ha sempre accompagnato nel corso della carriera. Aveva vent'anni quando Romeo Anconetani, presidente del Pisa, lo scoprì nel Velez Sarsfield e decise di portarlo in Italia. Da centrocampista ad allenatore, senza mai tradire valori e principi. Applicazione, lealtà, rispetto delle regole. Nel 1996, da mediano, aveva trascinato l'Atletico di Radomir Antic alla conquista del titolo e della Coppa del Re. Diciotto anni dopo, Simeone è riuscito a dare forma e sostanza a un'altra impresa da leggenda. Dal 2004, dal Valencia di Rafa Benitez, in campionato si erano imposti solo il Barcellona (sei volte) e il Real Madrid (tre). Il pareggio di sabato al Camp Nou ha consegnato all'Atletico la decima Liga della sua storia. E le emozioni non sono ancora terminate, perché sabato sera i "colchoneros" disputeranno la finale di Champions League a Lisbona contro il Real di Ancelotti e Ronaldo.

DA FALCAO AL TITOLO - Simeone sta concludendo la terza stagione sulla panchina dell'Atletico. Era stato chiamato alla fine di dicembre del 2011: la squadra lottava per non retrocedere e l'allenatore Gregorio Manzano era stato esonerato. Negli ultimi due anni, tra i tecnici che lavorano in Spagna, è quello che ha vinto di più: l'Europa League e la Supercoppa Europea nel 2012, la Coppa del Re nel 2013 e adesso la Liga, a distanza di dieci mesi dalla cessione del suo giocatore più quotato, il colombiano Radamel Falcao, ingaggiato dal Monaco in cambio di sessanta milioni di euro. Quello di sabato è stato il terzo scudetto della sua carriera da "entrenador": nel 2006 aveva conquistato il Torneo di Apertura con l'Estudiantes e nel 2008 aveva regalato il Torneo di Clausura al River Plate. Simeone è la somma di culture ed esperienze diverse: si è formato in Argentina, ma si è completato in Europa, anche sotto il profilo tattico. L'Italia lo ha visto crescere nel Pisa, lo ha applaudito nell'Inter e nella Lazio sempre da centrocampista. L'ha ritrovato poi da allenatore nel Catania, quando nel 2011 era subentrato a Giampaolo stabilendo il record di punti nella storia del club siciliano.

SIMEONE JUNIOR E IL RIVER - Il Cholo ha vissuto il week-end più emozionante della sua vita. Sabato ha soffiato la Liga al Barcellona, che ha deciso di separarsi da Gerardo Martino e di costruire il suo futuro con l'ex romanista Luis Enrique. E domenica notte, davanti alla televisione, si è commosso dopo che il River Plate, dove gioca suo figlio Giovanni, diciotto anni, attaccante, grande promessa del club di Buenos Aires, ha vinto il suo trentacinquesimo titolo. Nel 2011 il River era retrocesso in B per la prima volta. Dopo tre anni, ecco il grande riscatto, con Ramon Diaz in panchina e Simeone junior tra i nuovi gioielli: era dal 2008 che il River non diventava campione d'Argentina, una perla che fu firmata proprio da papà Simeone. Il successo per 5-0 sul campo del Quilmes ha consegnato il titolo ai "Millonarios": i gol sono stati realizzati da Cavenaghi (doppietta), Marcado, Cristian Raul Ledesma e Teo Gutierrez. Simeone junior non è ancora titolare, ma ha già segnato due gol da professionista contro il Tigre e l'Olimpo. Ha una clausola di rescissione da quindici milioni di euro e ha un contratto fino al 2017. Giovanni è una seconda punta, è nato a Madrid il 5 luglio del 1995, è alto un metro e 80 e pesa 77 chili: frequentava l'asilo, all'Olgiata, quando il Cholo spingeva la Lazio verso lo scudetto. Estro e potenza: il suo idolo è Falcao e il tecnico Ramon Diaz lo considera un talento di grande prospettiva. Simeone junior è stato già convocato nella nazionale argentina Under 20.



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