ROMA - Ronny Deila è uno degli allenatori emergenti. Ha trentanove anni, guida il Celtic, ha appena vinto la Coppa di Lega contro il Dundee United e ha rinunciato a una carriera da professore, dietro una cattedra, per lavorare nel calcio. E’ norvegese, ha studiato Louis Van Gaal e Pep Guardiola, si è documentato in giro per il mondo e in passato ha fatto tappa anche nel centro sportivo del Manchester City per conoscere da vicino gli schemi, i metodi di preparazione e gli allenamenti di Roberto Mancini. Deila è nato a Porsgrunn, ha raccontato in diverse interviste di aver trascorso la sua infanzia in una casa di campagna, vicino a un bosco. Andava a scuola a piedi, dopo un lungo tragitto, senza prendere la bicicletta e l’autobus: «Camminare è un ottimo modo per rilassarsi. Ti aiuta a pensare e a sognare». Legge libri di storia e di filosofia, si è laureato, i suoi genitori gestivano un distributore di benzina a Larvik. Deila è un grande estimatore di Mancini, lo ha ritrovato da avversario nei sedicesimi di Europa League ed è stato eliminato.
LA COPPA DI LEGA - Il Celtic lo ha ingaggiato nella scorsa estate per sostituire lo scozzese Neil Lennon, che adesso allena il Bolton. In Norvegia aveva vinto un campionato e una Coppa sulla panchina dello Strømsgodset. Con il club di Glasgow ha firmato un contratto per un anno e domenica ha conquistato la Coppa di Lega, superando per 2-0 (gol di Kris Commons e James Forrest) il Dundee United. Una festa emozionante, a Hampden Park, davanti a cinquantamila spettatori. E Ronny Deila, alla fine, ha alzato il trofeo anche in compagnia di un tifoso speciale, la rockstar Rod Stewart. Il suo modulo preferito è il 4-2-3-1: Gordon in porta, Ambrose e Izaguirre sulle fasce, Denayer e Van Dijk al centro della difesa. I mediani sono il capitano Brown e Biton, L’esterno destro è Commons, a sinistra si muove Stokes oppure Forrest, il trequartista è Johansen, mentre il centravanti è Guidetti, che ha segnato finora dieci reti nella Premiership scozzese.
CACCIA AL TITOLO - Infilata in bacheca la Coppa di Lega, ora Ronny Deila vuole regalare ai tifosi biancoverdi il 46° titolo, il quarto consecutivo, dopo i tre vinti da Lennon. In campionato è primo con tre punti di vantaggio sull’Aberdeen, che ha giocato anche una partita in più. Ha il migliore attacco (56 gol) e la difesa meno battuta (14). Il regista è Stefan Johansen, ventiquattro anni, passaporto norvegese: Deila lo ha ritrovato a Glasgow dopo che lo aveva lanciato nello Strømsgodset. Il centrocampista è stato acquistato intorno alla metà di gennaio del 2014: l’operazione è costata due milioni di sterline. Deila lo conosce a fondo: lo aveva lanciato nello Strømsgodset, dopo averlo notato nel settore giovanile del Bodø/Glimt, e lo ha trasformato in un centrocampista completo e moderno.
IL QUARTO NORVEGESE - Johansen si è legato al Celtic fino al 2017 e ha vinto nella scorsa stagione il campionato con Lennon in panchina. E’ il quarto norvegese nella storia del Celtic dopo Harald Brattbakk, Vidar Riseth e Thomas Rogne. E’ alto un metro e 82, è nato a Vardø l’8 gennaio del 1991 e in questa stagione ha compiuto un ulteriore salto di qualità: sei gol e sette assist in venticinque gare di Premiership, tre reti in Europa League, un rendimento che sfiora la media del sei e mezzo. Ha esordito nel campionato scozzese il 26 gennaio del 2014 sul campo dell’Hibernian (4-0), all’Easter Road Stadium. E ha segnato il primo gol il 22 marzio del 2014 nella gara con il St. Mirren (3-0, al Celtic Park di Glasgow. Nella stagione del suo debutto in Scozia ha segnato due reti in sedici partite. Johansen è uno dei gioielli della nazionale norvegese, guidata dal commissario tecnico Per-Mathias Högmo, che lo utilizza quasi sempre come regista nel 4-4-2.