Embolo, il Basilea fissa il prezzo: 15 milioni

Il centravanti, diciotto anni, è nato in Camerun e gioca nella nazionale svizzera del ct Petkovic. Ha segnato diciassette gol tra coppe e campionato nell’ultima stagione. I suoi idoli? Eto’o e Balotelli. Lo ha seguito la Juve, piace all’Inter, al Milan e al Napoli, lo cercano il Chelsea e il Bayern Monaco.
Embolo, il Basilea fissa il prezzo: 15 milioni
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Non è stato un tradimento nei confronti del Camerun e delle sue origini, non ha dimenticato la sua infanzia a Yaoundé. Breel-Donald Embolo, diciotto anni, il centravanti under 20 più corteggiato a livello europeo, ha scelto di giocare nella nazionale svizzera per una forma di riconoscenza. A Basilea è riuscito a dare forma ai suoi desideri ed è stato adottato da tutti, ha ricevuto affetto e amicizia, trovando non solo la culla professionale ma anche l’ambiente ideale. «Purtroppo non è possibile giocare per due selezioni. La mia non è una scelta contro il Camerun, ma per la Svizzera. Entrambe le federazioni mi hanno fatto avvertire la stima e voglio ringraziarle per questo. Spero che la mia decisione venga rispettata e accettata», ha spiegato nei mesi scorsi.

 

L’ASTA - Embolo è uno dei pezzi pregiati del mercato: lo ha seguito la Juventus, lo hanno studiato il Milan, l’Inter e il Napoli, lo ha cercato il Chelsea, piace anche al Bayern Monaco e al Manchester United. Il Basilea ha già aperto l’asta e si trova in una posizione di forza, perché ha blindato l’attaccante con un contratto fino al 30 giugno del 2019. Embolo si è trasferito in Svizzera con la mamma, quando era bambino e aveva sei anni. I suoi idoli? Samuel Et’oo e Mario Balotelli, ammirati e applauditi prima davanti alla televisione e poi affrontati da avversari. 

 

PAULO SOUSA - Breel-Donald ha la filigrana del talento puro. E’ una prima punta, è alto un metro e 84, è nato il 14 febbraio del 1997 a Yaoundé, è un destro naturale e ha appena festeggiato la conquista del titolo con il Basilea, che ha centrato sei “scudetti” consecutivi. Si è guadagnato subito la fiducia di Paulo Sousa, il suo allenatore. E ha chiuso la sua prima stagione da titolare moltiplicando gli estimatori e la valutazione del suo cartellino. Il Basilea chiede quindici milioni di euro: ecco la risposta che ha dato finora ai suoi interlocutori. Niente sconti. 

 

LA SCHEDA - Velocità, potenza, grande abilità sotto il profilo tecnico, personalità. Embolo ha segnato dieci gol in ventisei partite di campionato; tripletta contro lo Zurigo e doppietta al Vaduz. Sette, invece, gli assist. «Penso che sia un fenomeno. Se gli dai un consiglio, lo accetta con umiltà», ha detto in passato Fabian Frei, centrocampista del Basilea. Embolo si è fatto apprezzare in Champions League nelle sfide con il Real Madrid e il Liverpool. Ha realizzato anche un gol ai bulgari del Ludogorets Razgrad. Paulo Sousa è rimasto colpito dal temperamento e dalla maturità di Embolo, autore di sei reti in cinque gare anche nella Coppa Svizzera.

 

LA STORIA - Ha cominciato a giocare a Yaoundé. Sbarcato a Basilea nel 2003 con la mamma e suo fratello, è entrato a nove anni nella scuola-calcio del Nordstern Basel. Due campionati giovanili e il passaggio, nel 2008, al Bsc Old Boys, dove ha proseguito la sua ascesa e ha richiamato l’attenzione dei dirigenti del Basilea. Thomas Häberli, responsabile della squadra B, è stato uno degli allenatori che lo hanno seguito nel vivaio del club rossoblù. 

 

IL CT PETKOVIC - Embolo ha esordito nella “Super League” svizzera, l’equivalente della nostra Serie A, il 16 marzo del 2014 contro l’Aarau (5-0). Esordio con gol, sotto la guida del tecnico Murat Yakin. Il suo procuratore è Erdin Shaqiri, fratello dell’interista. Ha bruciato le tappe, Breel-Donald Embolo, che è stato lanciato il 4 settembre del 2012 nella Svizzera Under 16 da Yves Debonnaire e ha già fatto la sua prima apparizione anche nella nazionale maggiore: il ct Vladimir Petkovic, ex allenatore della Lazio, lo ha utilizzato il 31 marzo del 2015 - per trentaquattro minuti - durante l’amichevole pareggiata per 1-1 con gli Stati Uniti. Un battesimo speciale per il centravanti, promosso nella selezione maggiore a diciotto anni, un mese e diciassette giorni. «Devo ringraziare mia madre di tutto. Gioco e basta, non penso a nient’altro», ha dichiarato in passato al sito dell’Uefa. Il Basilea rappresenta solo la prima tappa importante del suo viaggio: il prezzo è stato fissato, le offerte non mancano.


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