Cueva, show con Guerrero: il Perù vola in Coppa America

E’ un centrocampista, ha 23 anni, gioca nell’Alianza di Lima e si sta mettendo in evidenza con la sua nazionale, guidata dal ct argentino Gareca e arrivata a sorpresa in semifinale nel torneo che si sta svolgendo in Cile. Cueva ha segnato un gol al Brasile e ha firmato un assist contro la Bolivia.
Cueva, show con Guerrero: il Perù vola in Coppa America
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Ricardo Gareca è uno dei migliori amici di Diego Maradona: un legame nato nel Boca Juniors, quando il “pibe de oro” non era ancora diventato l’altro genio del calcio dopo Pelé. Era il 1981: le distanze e le storie della vita non hanno mai sciolto questo nodo. Nel Boca li allenava Luis Carniglia: Gareca era un centravanti, Diego era già un marziano e si stava preparando a salire sull’aereo per Barcellona. Ora Gareca è il commissario tecnico del Perù, che ha appena conquistato l’ingresso alla semifinale della Coppa America. E Maradona è stato il primo a elogiarlo.

LA FORMULA - Gareca è riuscito a dare subito forma al suo progetto: è arrivato alla fine di marzo, in due mesi e mezzo ha costruito un Perù organizzato e ambizioso, lavorando sul 4-4-1-1 e sul 4-4-2. Pressing e rigore tattico: il Perù ha una fisionomia europea. La finale non è un sogno: il prossimo ostacolo è rappresentato dal Cile di Vidal e Alexis Sanchez. E’ la prima volta che guida una nazionale. In Argentina ha vinto quattro campionati con il Velez Sarsfield. E anche in Perù aveva lasciato un buon ricordo sulla panchina dell’Universitario, club di Lima, centrando il titolo nel 2008. 

IL TRAGUARDO - Gareca ha allenato anche in Colombia (America di Cali e Santa Fe) e in Brasile (Palmeiras), ma non ha mai lasciato il Sudamerica, nonostante le offerte ricevute in passato da qualche club spagnolo e portoghese. Il Perù, comunque, non è una sorpresa. Nel 2011 aveva chiuso la Coppa America al terzo posto, battendo nella finale di consolazione il Venezuela. Gareca vuole provare a fare meglio di Sergio Markarian, il ct uruguaiano che nel 2011 aveva fatto sognare il Perù, in grado di vincere la Coppa America soltanto due volte: nel 1957, trascinato da Alberto Terry, autore di cinque gol, e nel 1975, quando il suo leader era Teofilo Cubillas, eletto in quell’anno miglior giocatore del torneo.

LA SCUOLA TEDESCA - La compattezza è la prima qualità di questo Perù, che nella notte tra lunedì e martedì (ore 1,30) affronterà il Cile. Il segreto è nell’impianto creato da Gareca, ma va ricercato anche nell’esperienza di un blocco - formato da cinque giocatori - che ha acquisito esperienze importanti in Germania: da Paolo Guerrero, classe 1984, ex Bayern Monaco e Amburgo, ora al Flamengo, una tripletta nei quarti contro la Bolivia, a Claudio Pizarro, trentasei anni, 178 reti in Bundesliga con il Bayern Monaco e il Werder Brema: dal difensore centrale Carlos Zambrano (1989), che si sta svincolando dall’Eintracht di Francoforte, a Jefferson Farfan (1984), attaccante esterno dello Schalke 04, e Yordy Reina, vent’anni, undici reti in diciannove gare nel Salisburgo, prima di trasferirsi al Lipsia, altro club entrato nell’orbita della Red Bull e arrivato quinto nell’ultimo campionato tedesco di serie B.

I MECCANISMI - Guerrero è la marcia in più: un repertorio ampio, quello del centravanti, che ha colpito contro la Bolivia di testa, di destro e di astuzia. E anche Pizarro ha un biglietto di presentazione che pesa. Ma nel Perù di Gareca, nel 4-4-2 e nel 4-4-1-1, sono saliti in cattedra i due esterni di centrocampo. Farfan è un’ala destra, sorprende con i suoi scatti, inventa e regala lampi. Christian Cueva garantisce equilibrio e sostanza sul lato sinistro. Ha ventitré anni, è ambidestro, gioca nell’Alianza Lima. Ha una generosità infinita, copre e costruisce: è alto un metro e 69, ha vissuto una breve esperienza in Spagna, nel Rayo Vallecano, è rientrato in Perù e ora si ricandida per una nuova avventura all’estero. 

LA SCELTA DI GARECA - Cueva è cresciuto nell’Universidad San Martin de Porres, ha giocato poi nel Cesar Vallejo e si è trasferito in Cile, nell’Española. Gareca lo considera fondamentale sulla fascia sinistra. Quattro presenze da titolare in Coppa America per Cueva, nato il 23 novembre del 1991 a Huamachuco. Applausi e voti alti in pagella: ha segnato un gol nella sfida persa (1-2) con il Brasile e ha firmato un assist a Guerrero contro la Bolivia (3-1). 


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