Traoré, gol e cross nella favola del Reims

E’ un terzino destro, ha ventitré anni e ha segnato il gol della vittoria (1-0) contro l’Olympique Marsiglia. E’ nato nel Mali e il club francese - primo in classifica con sei punti dopo due giornate - lo ha scoperto nel Lierse, in Belgio.
Traoré, gol e cross nella favola del Reims
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Ha perso due finali di Coppa dei Campioni, nel 1956 e nel 1959, contro un Real Madrid da leggenda, quello di Alfredo Di Stefano e Francisco “Paco” Gento. Ha avuto grandi giocatori come Just Fontaine e Raymond Kopa. Il Reims appartiene all’antica nobiltà del calcio francese, ha vinto sei campionati tra il 1949 e il 1962, ha segnato un’epoca, ha regalato spettacolo negli Anni Cinquanta con il suo allenatore Albert Batteux e con un modulo affascinante (tre difensori, due mediani, quattro mezzepunte e un attaccante). E’ stato fondato a ridosso della prima guerra mondiale dal marchese Melchior de Polignac: era il 1911, anche se all’inizio il club si chiamava Société Sportive du Parc Pommery. 

IL PRIMO POSTO - Ha una storia affascinante, il Reims, che ora si trova a vivere un mese di agosto emozionante: è in testa alla classifica della Ligue 1 dopo due giornate e domenica ha battuto in casa l’Olympique Marsiglia, che ha appena deciso di sostituire il dimissionario Marcelo Bielsa con lo spagnolo Michel, reduce da una positiva esperienza sulla panchina dell’Olympiacos. Sei punti: come il Psg e il Caen, altra outsider. Tre gol realizzati e uno subito. Il Reims è la grande sorpresa di questa prima parte della stagione. Aveva chiuso l’ultimo torneo al quindicesimo posto, centrando una salvezza tranquilla. E’ allenato dallo scorso 7 aprile da Olivier Guegan, un tecnico di quarantadue anni. Ha una rosa di ventiquattro giocatori. Tredici gli stranieri, l’età media è di 27,1 anni.

LA SQUADRA - Il Reims schiera in porta un nazionale del Togo, Kossi Agassi, classe 1978, il più esperto della comitiva. E in attacco sta provando a rilanciare David N’gog, che non è riuscito a imporsi nel Liverpool e ha deciso di rientrare in Francia dopo aver giocato anche nel Bolton e nello Swansea. Il Reims è stato progettato da Guegan con il 4-2-3-1. E non si è tolto soltanto la soddisfazione di battere l’Olympique Marsiglia (1-0), ma alla prima giornata è andato a vincere nella tana del Bordeaux (2-1). Organizzazione tattica, pressing, una difesa compatta. Il Reims, però, non si illude. E non cambia obiettivo. 

L’OBIETTIVO - La priorità rimane quella di salvarsi senza affanni, di rafforzare il legame con i suoi tifosi (erano in ventimila per la sfida con il Marsiglia allo stadio “Auguste-Delaune”) e di valorizzare qualche giovane talento come il terzino destro Hamari Traoré, ventitré anni, a segno contro l’ex club di Bielsa. E’ maliano, è alto un metro e 75, è appena arrivato dal Belgio, dove si era fatto conoscere con la maglia del Lierse. Sulla fascia ha una marcia in più: avanza spesso, partecipa alla manovra, ha un cross preciso, ha buona tecnica e ha firmato un contratto fino al 2018. In passato aveva giocato anche nelle giovanili del Paris Fc, prima di spostarsi in Belgio. Ventinove presenze, un gol e cinque assist nella Jupiler League con il Lierse, guidato prima dall’olandese Stanley Menzo (ex portiere dell’Ajax) e poi da Olivier Guillou. Traoré può fare anche l’esterno a centrocampo nel 3-4-3 oppure nel 3-5-2. E’ nato a Bamako il 27 gennaio del 1992 e ha un valore di mercato che sfiora il milione di euro.


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