Djimsiti, il difensore scoperto dal ct De Biasi

E’ un centrale, ha ventidue anni, gioca nello Zurigo, ha giocato quattro partite da titolare nell’Albania e ha segnato uno dei gol all’Armenia per la storica qualificazione all’Europeo del 2016. Ha il contratto in scadenza.
Djimsiti, il difensore scoperto dal ct De Biasi
Stefano Chioffi
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ROMA - Un’università di Tirana gli ha assegnato la laurea “honoris causa” in scienze sociali: «Gianni De Biasi ha cambiato l’immagine internazionale degli albanesi con la sua creatività e la sua applicazione». Un premio per meriti speciali, un riconoscimento morale e professionale. «Attraverso i suoi valori ha avvicinato i nostri giovani allo sport», ha sottolineato il rettore della “Tirana European University” durante la cerimonia. De Biasi non è solo il ct che ha firmato la storica qualificazione all’Europeo: schemi e applausi, il secondo posto nel girone I e il biglietto per Francia 2016, ma soprattutto prestigio e visibilità. Il calcio come traino per rafforzare un’identità nazionale. 

L’IMPRESA - Il 3-0 in Armenia ha chiuso il cerchio e messo il timbro su un risultato straordinario. Mai l’Albania aveva raggiunto livelli di rendimento così elevati. Quattordici punti in otto partite, quattro vittorie, due pareggi e due sconfitte. Dieci gol realizzati e cinque subiti. Si è piazzata dietro il Portogallo di Cristiano Ronaldo e ha rovesciato ogni pronostico, lasciando a casa la Danimarca e la Serbia. De Biasi in panchina, Paolo Tramezzani come vice. E poi un altro po’ di Italia con il laziale Etrit Berisha tra pali, il terzino Elseid Hysaj, portato a Napoli da Maurizio Sarri, e il centrocampista Ledian Memushaj, uno dei leader del Pescara di Massimo Oddo. Ma il nostro calcio lo hanno conosciuto anche Lorik Cana, ex Lazio, ora al Nantes, in Francia, così come Migjen Basha, che era al Torino fino alla scorsa stagione e adesso si è trasferito al Lucerna, in Svizzera.

LE MOSSE VINCENTI - De Biasi ha saputo coniugare esperienza e gioventù. Ha scoperto e valorizzato anche una nuova generazione in costante progresso: dal difensore di fascia destra Naser Aliji (1993) alle punte Odise Roshi (1991) e Bekim Balaj, fino al mediano-regista Taulant Xhaka (1991), che era uno dei pilastri del Basilea allenato da Paulo Sousa, ora sulla panchina della Fiorentina. Contro l’Armenia hanno segnato uno stopper, Berat Djimsiti, classe 1993, e un attaccante, Armando Sadiku (1991), che sono compagni nello Zurigo e allargano il ventaglio di giocatori lanciati da De Biasi. Un mix di qualità, entusiasmo e orgoglio. Una nazionale che può contare anche su Shkëlzen Gashi, ventisette anni, capocannoniere degli ultimi due campionati svizzeri prima con il Grasshoppers (diciannove gol) e poi con il Basilea (ventidue gol). 

IL CENTRALE - Un gruppo compatto e di prospettiva, che adesso sogna di mettersi in mostra anche in Francia. In Armenia si è preso la vetrina una delle scoperte più recenti di De Biasi: Berat Djimsiti è un centrale, può fare anche il terzino. E’ alto un metro e 90, pesa 83 chili, concentrato in marcatura e sicuro in fase di impostazione, gestisce con maturità anche le situazioni complicate. Nella sfida decisiva, De Biasi lo ha schierato accanto a Cana. Aveva indossato la maglia della Svizzera Under 21, ma poi ha scelto l’Albania, seguendo le origini della sua famiglia. Ha ventidue anni, è nato a Zurigo il 19 febbraio del 1993 ed è cresciuto nel club della sua città. Undici presenze in questa stagione in Super League nello Zurigo, allenato dal finlandese Sami Hyypia. De Biasi lo ha fatto debuttare il 4 settembre del 2015 contro la Danimarca e poi lo ha confermato nel blocco dei titolari nelle gare con il Portogallo, la Serbia e l’Armenia. Ha segnato il suo primo gol proprio nella notte della grande festa. Ha il contratto in scadenza il 30 giugno del 2016. Ha vinto in carriera una Coppa Svizzera in finale con il Basilea: era il 2014 e in quel periodo lo Zurigo era guidato da Urs Meier.


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