ROMA - Nizza non è solo una delle regine della Costa Azzurra, con i suoi yacht e i suoi alberghi di lusso. Ora ha cominciato a divertirsi anche con la squadra di calcio, affidata a Claude Puel, che è l’allenatore in attività con più panchine in Ligue 1 (558), mentre il record assoluto appartiene a quel vecchio santone di Guy Roux, 894 partite al timone dell’Auxerre e del Lens. Quinto posto in classifica, il Nizza ha chiuso il girone d’andata tra gli applausi: ha trascorso le vacanze di Natale e il Capodanno sognando la qualificazione in Europa. E il primo segreto di questa scalata nasce dall’esperienza di Puel, 54 anni, quarta stagione alla guida del club rossonero, un titolo e una Coppa di Francia nel 2000 al timone del Monaco, oltre a una Coppa Intertoto conquistata con il Lilla nel 2004.
IL RILANCIO DI BEN ARFA - C’è la sapiente regia di Puel dietro la crescita del Nizza, in grado di cambiare spesso modulo in base alle caratteristiche dell’avversario: il più gettonato resta il 4-3-1-2, ma il tecnico ha presentato anche il 3-5-2, il 5-3-2 e il 3-4-1-2. Una varietà di soluzioni tattiche e il secondo migliore attacco del campionato dopo il Paris Saint Germain, finanziato dagli scecchi: trentadue gol in diciannove partite, ventinove punti, otto vittorie, cinque pareggi, sei sconfitte, ventitré reti subite. Due giocatori rilanciati: il centravanti Valere Germain (classe 1990), uscito dai piani del Monaco, e il trequartista Hatem Ben Arfa, arrivato da svincolato in estate dopo una serie di infortuni e di deludenti prestazioni in Premier League con il Newcastle e l’Hull City. Sono loro i capocannonieri del Nizza: sette gol a testa. Germain è stato preso in prestito fino a giugno. Ben Arfa ha ripreso a incantare come ai tempi dell’Olympique Lione, quando formava un tandem d’oro con Karim Benzema.
DICIOTTO PRESENZE E DUE GOL - Il Nizza è pronto a incassare un bel po’ di soldi, nei prossimi mesi, dalla cessione di un centrocampista cresciuto in casa. Si chiama Vincent Koziello, ha vent’anni, è un mediano-regista, ma ha imparato a muoversi anche da mezzala. Destro naturale: è una scoperta di Puel. Macina chilometri e non smarrisce mai la lucidità: costruisce il gioco e tampona. Piccolo (a livello anagrafico e anche fisicamente), ma dalla resistenza infinita: è alto un metro e 68, è nato a Grasse il 28 ottobre del 1995, ha giocato finora diciotto partite, ha segnato due gol (contro il Saint-Etienne e l’Olympique Lione), è blindato da un contratto sino al 2018 e si prepara a entrare nel giro della nazionale francese Under 21, diretta da Pierre Mankowski.
L’ARSENAL IN PRIMA FILA - Piace all’Arsenal, è molto apprezzato da Wenger, ma concluderà il campionato nel Nizza. Un rendimento sempre elevato, due assist, qualità e spirito di sacrificio. E’ un’intuizione di Puel. Lo ha fatto esordire in Ligue 1 poco più di un anno fa, era il primo novembre del 2014: 1-3 in casa contro l’Olympique Lione, diciannove minuti in campo. Sette presenze nella scorsa stagione. Da agosto è diventato titolare. Si è distinto anche nella nazionale Under 20 di Francis Smerecki.