Ujah, c’è la missione salvezza: il Werder non retrocede da 36 anni

Il centravanti nigeriano, 25 anni, ha segnato finora 8 gol in Bundesliga ed è il capocannoniere della squadra tedesca, che è terz'ultima in classifica e si prepara allo scontro diretto di domenica con il Darmstadt.
Ujah, c’è la missione salvezza: il Werder non retrocede da 36 anni
Stefano Chioffi
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ROMA - Il Werder Brema, che non retrocede da trentasei anni, comincia a fare i primi calcoli legati al calendario: è terz’ultimo, ha la peggiore difesa della Bundesliga (44 gol subiti), è riuscito a raccogliere soltanto due pareggi nelle ultime quattro giornate e si prepara allo scontro diretto di domenica in casa - al “Weserstadion" - con il Darmstadt, che ha quattro punti di vantaggio ed è quattordicesimo in classifica. Dodici partite alla fine del campionato: il Werder, nella sua storia, è scivolato solo una volta nella “Zweite Bundesliga" (la serie B tedesca), una macchia che risale alla stagione 1979-80. Quattro titoli, sei Coppe di Germania, tre Supercoppe, una Coppa di Lega, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intertoto: storia prestigiosa, il periodo più bello lo ha vissuto tra la metà degli Anni Ottanta e l’inizio degli Anni Novanta con l’allentore Otto Rehhagel, che più tardi (nel 2004) avrebbe conquistato l’Europeo da ct della Grecia.

TECNICO UCRAINO - Grandi campioni: da Karl-Heinz Riedle a Miroslav Klose, da Mario Basler a Rudi Völler. Un motivo di vanto, ma il presente è dominato dalle ombre. Strada in salita per il Werder, guidato in panchina dall’ucraino, Viktor Skrypnyk, classe 1969, ex difensore, a Brema da vent’anni, uno dei sette tecnici stranieri che lavorano in Bundesliga: una lista aperta da Pep Guardiola, pronto a chiudere il suo triennio nel Bayern Monaco per sbarcare in Inghilterra e sposare il Manchester City. Se il campionato tedesco terminasse ora, il Werder Brema andrebbe allo spareggio con l’attuale terza in classifica (il Norimberga) della “Zweite Bundesliga" per evitare la retrocessione.

I NUMERI - Statistiche preoccupanti: è la squadra che ha perso di più (dodici volte in ventidue giornate) dopo l’Hannover 96, ultimo con sedici ko. Ma le vie d’uscita non mancano. Classifica corta: il Werder ha venti punti, due in più dell’Hoffenheim e sei in più dell’Hannover 96. L’Eintracht, quart’ultimo, è a quota 22, l’Augsburg e il Darmstadt si trovano a 24. Poi a 27 c’è l’Amburgo, che ha ripreso un po’ di ossigeno grazie a una vittoria e a due pareggi. E’ un Werder, quello di Viktor Skrypnyk, che si aggrappa ai gol di Anthony Ujah, arrivato in estate dal Colonia: è un centravanti, gioca in coppia con il peruviano Claudio Pizarro, tornato a Brema in estate dopo le tre stagioni nel Bayern Monaco. Ujah ha venticinque anni, è nigeriano, ha segnato già otto reti, compresa una doppietta al Mainz nel girone d’andata. E’ nato a Ugbokolo, in Nigeria, il 14 ottobre del 1990, ha indossato sette volte la maglia della nazionale africana. 

LA NORVEGIA - Ujah è costato quattro milioni e mezzo di euro, ha firmato un contratto fino al 2019. Potente e veloce, è alto un metro e 83, pesa 81 chili, è ambidestro. Ha cominciato la carriera nell’Abuja e l’ha proseguita, sempre in Nigeria, nel Kamo Pillars e nel Warri Wolves. Poi, nel 2010, è volato in Norvegia, al Lillestrøm: ventisette gol in trentasei gare nella “Tippeligaen". E nel 2011 è stato ingaggiato dal Mainz, prima di trasferirsi nella stagione successiva al Colonia, dove ha ottenuto una promozione nel 2014. E’ al suo terzo campionato in Bundesliga, il secondo da titolare. L’anno scorso ha realizzato dieci gol con la maglia del Colonia. Ora ha una missione: evitare al Werder Brema la seconda retrocessione della sua storia.


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