Griffiths, il centravanti che fa volare il Celtic

Scozzese, 25 anni, è arrivato a Glasgow nel 2014 dal Wolverhampton, serie C inglese. In questo campionato ha segnato 26 gol in 26 partite. Ha un contratto fino al 2021 e vuole regalare al Celtic il quinto titolo consecutivo.
Griffiths, il centravanti che fa volare il Celtic
Stefano Chioffi
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ROMA - La notte di Lisbona, quella del 25 maggio del 1967, rimane il capolavoro del Celtic: è la data, con il cerchio rosso, della prima e unica Coppa dei Campioni conquistata dalla squadra di Glasgow e in assoluto da un club scozzese. Ronnie Simpson tra i pali, Jim Craig sulla fascia destra, Tommy Gemmell nel ruolo di terzino sinistro, il capitano Billy McNeill e John Clark al centro della difesa. Due mediani: Bobby Murdoch e Bertie Auld. E poi le ali Jimmy Johnstone e Bobby Lennox, ritmo martellante e scariche elettriche, pronti a scodellare palloni in area per gli attaccanti Steve Chalmers e William Wallace. Undici scozzesi per un Celtic da leggenda, che superò in rimonta per 2-1 l’Inter di Helenio Herrera. Il gol su rigore di Sandro Mazzola dopo sette minuti. Le reti di Gemmell (63’) e Chalmers (84’).

IL MAESTRO - Era un Celtic allenato da Jock Stein. Altro scozzese, tredici anni alla guida della squadra biancoverde, con il simbolo del quadrifoglio: dieci campionati vinti tra il 1965 e il 1977, il primo tecnico a centrare nel 1967 il “triplete” (Coppa dei Campioni, “scudetto" e Coppa). Una vita per il football, quella di Jock Stein, morto da ct della Scozia per un infarto, il 10 settembre del 1985, mentre seguiva la gara con il Galles. Quasi mezzo secolo è trascorso da quel trionfo in Coppa dei Campioni: quaratanove anni tra circa due mesi. E il Celtic, allenato ora dal norvegese Rony Deila, conta di celebrare la ricorrenza regalando ai suoi tifosi il quinto titolo consecutivo.

LA FASE CRUCIALE - E’ primo in classifica a quota 66, con un punto di vantaggio sull’Aberdeen. Ma ha giocato una partita in meno. Ventinove giornate, venti vittorie, sei pareggi, tre sconfitte, settantadue gol realizzati (una media di 2,48 a partita), ventitré subiti. Migliore attacco e migliore difesa. Il Celtic può vantare anche il capocannoniere della Scottish Premiership: si chiama Leigh Griffiths, ha segnato ventisei reti in ventisei gare, colpisce ogni 78 minuti, è scozzese, ha venticinque anni, è nato a Leith, vicino a Edimburgo, il 20 agosto del 1990 ed è alla terza stagione con il Celtic. Fu acquistato, Griffiths, il 31 gennaio del 2014 dalla League One, la serie C inglese: in quel periodo giocava nel Wolverhampton e aveva realizzato dodici gol in ventisei partite.

L’AFFARE - Non è il classico centravanti da area di rigore. E’ rapido, è alto un metro e 80, non è un gigante ma salta bene ed è molto bravo nei colpi di testa. Ha prolungato il contratto qualche giorno prima di Natale, trovando un accordo fino al 30 giugno del 2021. Ha iniziato la carriera nelle giovanili dell’Hutchison Vale, l’ha proseguita nel Livingston e nel Dundee, in attesa di farsi conoscere nell’Hibernian e nel Wolverhampton. Nel Celtic fa la dfferenza (97 presenze, 62 gol e 19 assist), ma continua a essere trascurato dalla nazionale scozzese: solo sei presenze, l’ultima risale al 4 settembre del 2015, quindici minuti in campo contro la Georgia (0-1). Il ct Gordon Strachan, ex centrocampista dell’Aberdeen e del Manchester United, l’ha poi lasciato in panchina nelle gare con la Germania (2-3) e la Polonia (2-2), lasciandolo fuori dalla lista dei convocati per l’impegno con Gibilterra.


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