Waghorn, 20 gol in 24 gare: i Rangers tornano in Scottish Premier League

Il centravanti inglese, 26 anni, ex Wigan e Leicester, ha trascinato il club di Glasgow, pronto a festeggiare la terza promozione nelle ultime quattro stagioni, dopo il fallimento del 2012 che lo aveva fatto scivolare in quarta serie. E il 17 aprile c'è l'Old Firm: il derby storico con il Celtic vale l'ingresso alla finale della Coppa di Scozia.
Waghorn, 20 gol in 24 gare: i Rangers tornano in Scottish Premier League
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - E’ stata una lunga corsa a ostacoli, durata 32.880 ore, e il conto alla rovescia sembrava non finire mai: i Rangers Glasgow, 54 campionati vinti, record in Europa, hanno festeggiato il ritorno nella Scottish Premier League a distanza di 1.370 giorni dalla retrocessione in quarta serie nel 2012, l’anno in cui il giudice del tribunale di Edimburgo aveva decretato il fallimento del club. Dal crollo finanziario, determinato dai debiti (93,5 milioni di euro), alla terza promozione in quattro stagioni, dopo il sogno sfumato un anno fa nello spareggio con il Motherwell. Una storia antica e nobile, quella dei Rangers, che a Glasgow rappresentano - sul fronte sportivo - la comunità protestante. Un percorso scandito anche da 33 Coppe di Scozia, 27 Coppe di Lega e una Coppa delle Coppe, alzata nel 1972 al termine della finale con la Dinamo Mosca (3-2, doppietta di Johnston e gol di Stein).

LE DATE - Un’avventura che i Rangers hanno dovuto riprendere dai dilettanti, potendo contare a Glasgow sempre sull’affetto straordinario di almeno 40.000 tifosi a partita. Dal 5 luglio del 2012, giorno dei libri contabili portati sui tavoli del tribunale di Edimburgo, al 5 aprile del 2016, alla vittoria per 1-0 contro il Dumbarton a Ibrox Park, un successo che ha regalato al club la certezza aritmetica della promozione. Settantadue punti in trentadue partite: un timbro messo con otto giornate di anticipo. Un rilancio firmato da due inglesi: il primo è il tecnico Mark Warburton, ingaggiato in estate dopo i brillanti risultati ottenuti nel Brentford (salito nel 2014 in Championship), e il secondo è il centravanti Martyn Waghorn, classe 1990, venti gol e sei assist in ventiquattro gare di campionato. 

L’OBIETTIVO - Promessa mantenuta: Warburton ha firmato un contratto fino al 2018 con i Rangers, è un ex difensore, ha smesso di giocare molto giovane (a 25 anni) per un infortunio al ginocchio. Ora ne ha cinquantadue: ha costruito i Rangers intorno al 4-3-3. Quarantatré gare tra coppe e campionato, una media di 2,49 punti a partita. Waghorn è un attaccante agile e veloce: usa soprattutto il piede sinistro, colpisce bene di testa. Dopo la promozione, sogna di interrompere il dominio del Celtic, l’altro club di Glasgow, che sta inseguendo il quinto titolo consecutivo. Waghorn è alto un metro e 77, ha ventisei anni, è nato a South Shields il 23 gennaio del 1990, ha un contratto con i Rangers fino al 2018, indossa la maglia numero 33 e ha iniziato la carriera nel settore giovanile del Sunderland. Ha giocato anche nel Charlton, nel Leicester, nell’Hull e nel Wigan, che lo ha ceduto nella scorsa estate ai Rangers. 

IL DERBY IN COPPA - Waghorn ha trascinato la squadra fino al 16 febbraio, in occasione del successo in trasferta contro il Kilmarnock (2-1) nei sedicesimi della Coppa di Scozia, quando si è fermato per un infortunio al ginocchio sinistro. Il suo rientro è previsto per la prossima settimana: il 17 aprile, infatti, i Rangers proveranno a eliminare il Celtic nella semifinale della Scottish Cup. Un “Old Firm" che si preannuncia emozionante. Waghorn ha fatto la differenza anche in Coppa, segnando quattro volte in tre gare: una tripletta al Cowdenbeath e una rete al Kilmarnock. Nell’altra sfida, invece, l’Hibernian affronterà il Dundee United. A realizzare il gol della promozione contro il Dumbarton, invece, è stato il terzino destro James Tavernier, classe 1991, altro inglese dei Rangers, arrivato sempre dal Wigan come il centravanti Waghorn. Tra le sorprese della stagione c’è anche Gedion Zelalem, diciannove anni, mezzala, in prestito dall’Arsenal: ha origini etiopi, è nato in Germania, è emigrato da bambino negli Stati Uniti e ha scelto di rispondere alla convocazione della nazionale americana Under 23. Wenger ha consigliato ai dirigenti del club londinese di non lasciarselo sfuggire. I Rangers proveranno a rinnovare il prestito.


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