Emre Mor, dagli applausi all’Europeo alla maglia del Borussia Dortmund

Esterno da 4-2-3-1, mancino, diciotto anni, nazionale turco. E' costato nove milioni e mezzo di euro al club tedesco. Ha una storia particolare: è nato e cresciuto in Danimarca.
Emre Mor, dagli applausi all’Europeo alla maglia del Borussia Dortmund
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Sul conto in banca del Borussia Dortmund sono già piovuti centodue milioni di euro, ma questi soldi non arrivano dai diritti televisivi e dai partner commerciali. In pochi giorni è stata smontata la squadra che si era messa in mostra anche in Europa con Jürgen Klopp in panchina. Cessioni nel segno del calcio-business e della legge delle plusvalenze, perché ci sono offerte che non si possono rifiutare. E così, a distanza di un mese e mezzo dalla fine della Bundesliga, il Borussia Dortmund ha cambiato faccia: il difensore centrale Mats Hummels è passato al Bayern di Carlo Ancelotti per trentacinque milioni, il regista-mediano Ilkay Gündogan è stato preso dal Manchester City per ventisette milioni e il trequartista Henrikh Mkhitaryan - seguito a lungo anche dalla Juventus - ha fatto i bagagli per raggiungere José Mourinho al Manchester United, in cambio di quaranta milioni.

LA GIOSTRA - Tre partenze, ma anche due tesori blindati, almeno finora: respinte le proposte per l’attaccante Pierre-Emerick Aubameyang, classe 1989, venticinque gol nello scorso campionato, e per l’ala sinistra Marco Reus (1989), dodici reti e quattro assist in Bundesliga. Una rivoluzione profonda, quella che dovrà gestire ora il giovane tecnico Thomas Tuchel, 42 anni, ex Mainz, l’erede di Klopp scelto dalla dirigenza giallonera proprio un’estate fa. Una ricostruzione che ha già preso forma. Sei colpi, soprattutto giovani: il difensore centrale Marc Bartra (1991), spagnolo, scuola Barcellona, il terzino sinistro Raphäel Guerreiro (1993), portoghese, ex Lille, il mediano Sebastian Rode (1990), tedesco, che Guardiola aveva portato al Bayern, la mezzala Mikel Merino (1996), spagnolo, appena promosso nella Liga con l’Osasuna, la mezzapunta Emre Mor (1997), danese con passaporto turco, in evidenza nell’Europeo con la nazionale di Fatih Terim, e poi l’attaccante esterno Ousmane Dembelé (1997), francese, dodici gol nel Rennes.

L’EUROPEO CON TERIM - Centodue milioni incassati, quasi cinquanta investiti. Emre Mor è uno dei colpi più attesi dai tifosi del Borussia Dortmund. Ha le caratteristiche giuste per imporsi nel 4-2-3-1. Dribbling, fantasia, estro, un metro e 68, mancino: il suo cartellino è costato nove milioni e mezzo. Ha una storia particolare: ha genitori turchi, ma è nato in Danimarca, a Brønshøi. Il Borussia Dortmund lo ha acquistato prima dell’Europeo, risparmiando così un po’ di quattrini. Deve ancora compiere diciannove anni: 24 luglio 1997, ecco la sua data di nascita. Arriva dal Nordsjaelland, due gol e due assist nell’ultimo campionato danese. 

LA FIRMA FINO AL 2021 - Tuchel è pronto a scommettere sulla sua consacrazione. E’ il classico esterno da 4-2-3-1. Parte largo sulla fascia destra e taglia con le sue accelerazioni verso il centro. E’ stato Terim a convincerlo a giocare per la Turchia. Emre Mor ha regalato spettacolo nella sfida contro la Repubblica Ceca. Il suo idolo? Leo Messi, studia i video dell’asso del Barcellona. Veloce, a volte imprendibile. Quando aveva 16 anni fu bocciato dagli osservatori del Saint Etienne durante un provino. Ha firmato con il Borussia Dortmund fino al 2021. Ora lo aspettano gli esami in Bundesliga.


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