Nandez, il Peñarol apre l'asta: c'è anche l'Udinese

E' un centrocampista uruguaiano, ha 20 anni, piace al club friulano, al Malaga, al Siviglia e al Boca Juniors. Ha vinto il titolo con il club di Montevideo e rientra nei piani del ct Tabarez, che dopo la deludente avventura in Coppa America sta già progettando l'assalto al Mondiale del 2018.
Nandez, il Peñarol apre l'asta: c'è anche l'Udinese
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Soltanto l’Independiente e il Boca Juniors hanno vinto più Coppe Libertadores del Peñarol, terzo in questa classifica che parte dal 1960, da quando è nata la Champions del Sudamerica. Sette le ha portate a casa il club di Avellaneda, sei sono finite negli uffici della società di Buenos Aires, dove Carlitos Tevez sta vivendo un’altra parentesi della sua carriera, e cinque hanno illuminato la storia dei “Carboneros”, come vengono chiamati da sempre i giocatori del Peñarol, perché nel quartiere di Montevideo dove si allenava la squadra giallonera partivano i treni a carbone. Cinquanta scudetti, orgoglio della capitale e dell’Uruguay: scuola prestigiosa, quella del Peñarol, dove hanno offerto emozioni e spettacolo in passato campioni del calibro di Alcides Ghiggia, Juan Schiaffino, Obdulio Varela e Roque Maspoli. Ricordi che non appassiscono, anche se l’ultimo capolavoro in Coppa Libertadores ha quasi trent’anni e risale al 1987, quando il Peñarol superò in finale l’America di Cali con un gol di Diego Aguirre allo scadere del secondo tempo supplementare. In panchina c’era Oscar Washington Tabarez, “el maestro”, classe 1947, una vita da commissario tecnico, l’avventura con la “Celeste” dal 1988 al 1990, fino al Mondiale italiano, e poi la seconda missione, cominciata nel 2006 e ancora lontana dalla sua conclusione, una gestione scandita dal quarto posto nel 2010 in Sudafrica e dalla Coppa America conquistata nel 2011.
      

IL MERCATO - Il Peñarol domina in Uruguay, ha appena vinto un altro titolo, ma fuori dai confini sta faticando a farsi largo, anche se ogni anno ha la capacità di valorizzare diversi talenti, di svezzarli e crescerli, in attesa dell’offerta giusta dall’estero. Soldi fondamentali per il bilancio, perché l’autofinanziamento è una regola che non si può violare, una fonte che tiene i conti in equilibrio. Adesso il giocatore più corteggiato è Nahitan Nandez, ha vent’anni, è un centrocampista completo, in grado di accendere la manovra e di faticare per i compagni: mediano, regista, mezzala. Piace a tre club italiani: lo ha richiesto l’Udinese, lo seguono il Genoa e la Sampdoria, ma sono in corsa anche il Malaga, il Siviglia e il Boca Juniors. Costa circa tre milioni di euro, la serie A non è l’unica soluzione che gli si sta prospettando. Nandez è un’idea che stuzzica soprattutto i piani del Siviglia, che ha acquistato dal Palermo il trequartista argentino Franco Vazquez, e il Valencia. E’ alto un metro e 72, pesa 73 chili, è nato a Punta del Este il 28 dicembre del 1995, è un destro naturale, ha svolto ogni tappa della sua carriera nel Peñarol. Ha firmato un contratto fino al 28 febbraio del 2018.

LA NAZIONALE - Nel Peñarol è il punto di riferimento del centrocampo costruito da Jorge Da Silva. Nandez imposta l’azione, lavora in copertura, si sacrifica, inventa il passaggio filtrante e l’assist, si muove con sapienza e personalità, aspetta un’opportunità per farsi conoscere anche all’estero, in Italia oppure in Spagna. Tra i suoi compagni c’è l’interista Diego Forlan, che ha segnalato Nandez anche ai dirigenti del Villarreal, un club che ha ricoperto un ruolo fondamentale per la sua scalata. Forlan non è l’unico giocatore del Peñarol attuale ad aver vissuto un’esperienza in Italia: ci sono poi il difensore centrale Carlos Valdez (fascia di capitano al braccio, ex Treviso, Reggina e Siena) e il terzino destro Matias Aguirregaray (ex Palermo). Nandez è stato soprannominato dai tifosi “el leon”, ha disputato quarantanove partite di campionato e ha segnato un gol al Sud America. Ha debuttato nella “Primera Division” uruguaiana il primo marzo del 2014, a diciotto anni, contro il Danubio, entrando in campo al 55' al posto del capitano Antonio Pacheco. Dopo l’esperienza negativa nell’ultima Coppa America, ospitata per il suo centenario dagli Stati Uniti, l’Uruguay di Tabarez si prepara a una rivoluzione profonda. E Nandez, già utilizzato tre volte dal ct, sarà uno dei nuovi innesti in vista delle qualificazioni al Mondiale del 2018 in Russia.


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