Dolberg, l’Ajax ha trovato in Danimarca l’erede di Milik

Ha diciotto anni, è cresciuto nel Silkeborg ed è arrivato ad Amsterdam nella scorsa estate: già promosso titolare dal nuovo allenatore Bosz, ha segnato un gol al Paok Salonicco nel preliminare di Champions
Dolberg, l’Ajax ha trovato in Danimarca l’erede di Milik
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - C’è stato poco tempo per gli esperimenti: l’Ajax è ancora un cantiere, ha cambiato allenatore, Frank De Boer si è dimesso e ha lasciato la panchina a Peter Bosz. Tanti nodi, una squadra in costruzione, la cessione del centravanti Arkadiusz Milik al Napoli per trentadue milioni di euro, ma il calendario non ha concesso respiro al nuovo Ajax, che ha rischiato grosso nel terzo turno del preliminare di Champions League contro il Paok Salonicco: pareggio in casa (1-1), vittoria in rimonta (2-1) in Grecia. A evitare al club olandese una clamorosa eliminazione è stato Davy Klaassen, ventitré anni, mezzala, fascia di capitano al braccio, corteggiato a lungo da De Laurentiis e intenzionato però a proseguire la sua avventura in Olanda. Una doppietta, quella di Klaassen, che ha permesso all’Ajax di continuare a inseguire la qualificazione alla fase a gironi della Champions: il prossimo sorteggio è in programma oggi, alle 12, e tra le possibili avversarie dei lancieri c’è anche la Roma.

32 MILIONI DI EURO - Milik si è rivelato l’affare più ricco nella storia dell’Ajax: la plusvalenza da record. Nella scorsa estate, dopo un anno di prestito, il club olandese aveva riscattato a titolo definitivo l’attaccante polacco arrivato dal Bayer Leverkusen, in cambio di due milioni e ottocentomila euro. Adesso ne ha incassati trentadue. Milik non è stata l’unica fonte di guadagno finora, in questo mercato estivo: è andato via anche il danese Viktor Fischer, classe 1994, ala sinistra, volato in Premier per giocare nel neopromosso Middlesbrough, che ha versato cinque milioni nelle casse dell’Ajax. 

LA SCOPERTA DANESE - L’erede di Milik è già in casa. Il tecnico Bosz e il direttore sportivo Marc Overmars hanno deciso di puntare su un centravanti danese: si chiama Kasper Dolberg, ha diciotto anni e ha segnato un gol nella gara d’andata con il Paok Salonicco. I dirigenti dell’Ajax lo hanno scoperto nel Silkeborg, sono andati a prenderlo all’inizio di luglio del 2015, lo hanno pagato pochi spiccioli, circa ottantamila euro, riconoscendo alla società di origine un premio di valorizzazione. Dolberg si era fatto notare nell’ultima edizione della Youth League con la squadra baby dell’Ajax: tre reti (due allo Schalke 04 e una allo Spartak Mosca) in quattro partite, elogi e applausi nella Champions Under 20 organizzata dalla Uefa. Bosz lo ha promosso tra i titolari, è convinto che Dolberg, un metro e 86, buona tecnica e potenza, abbia già le credenziali giuste per incidere a livello professionistico. 

DA LERBY A ERIKSEN- E’ nato a Silkeborg il 6 ottobre del 1997, Kasper Dolberg, destro naturale, bravo anche nei colpi di testa e nelle sponde. A livello giovanile, nell’Ajax, è stato seguito dall’allenatore Gery Vink. Prima di sbarcare ad Amsterdam, aveva già esordito nel campionato danese con la maglia del Silkeborg: era il 17 maggio de 2015, il tecnico era Kim Poulsen. A scoprirlo è stato John Steen Olsen, il talent-scout che in passato - nel 2001 - aveva consigliato ai dirigenti di prendere Zlatan Ibrahimovic dal Malmö. L’Ajax vanta un’ottima tradizione per quanto riguarda gli investimenti in Danimarca: a quelle latitudini ha sempre messo a segno ottime operazioni di mercato, da Frank Arnesen a Soren Lerby, da Jan Mollby a Christian Eriksen. Ora si prepara a lanciare Dolberg, il nuovo Milik.


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