Pelkas, che festa a Salonicco: Paok campione dopo 34 anni

Trequartista, 25 anni, nazionale greco, è stato uno degli artefici del titolo vinto dalla squadra allenata da Lucescu junior, che ha interrotto il dominio dei club di Atene.
Pelkas, che festa a Salonicco: Paok campione dopo 34 anni
Stefano Chioffi
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ROMA - Atene non è più la capitale del calcio greco. Dopo trentuno campionati quasi in fotocopia, durante i quali gli inquilini del piano più alto sono stati sempre gli stessi (19 titoli vinti dall’Olympiakos, 6 dal Panathinaikos e 5 dall’Aek), la monotonia è stata spezzata dal Paok Salonicco, che aspettava questo evento da 34 anni. Il governo è saltato, soprattutto quello dell’Olympiakos, capace di centrare durante questo periodo sette scudetti di fila per due volte. A tracciare un confine è stato il Paok: decisivo il 5-0 contro il Levadiakos.

LUCESCU JUNIOR - Uno strappo alla tradizione con la regia in panchina del tecnico romeno Razvan Lucescu, 48 anni, figlio di Mircea, che ha girato il mondo allenando anche il Pisa, il Brescia, la Reggiana, l’Inter, lo Shakhtar Donetsk per dodici stagioni e ricoprendo il ruolo di ct nella Romania e nella Turchia. Nello staff di Razvan Lucescu lavorano anche tre italiani: i suoi vice Diego Longo e Cristiano Bacci, oltre al preparatore atletico Matteo Spatafora. È la terza volta che il Paok diventa campione. Un raggio di luce dopo le indagini della magistratura e della Fifa legate al suo presidente Ivan Savvidis, 60 anni, russo, origini greche, amico di Vladimir Putin e proprietario del club bianconero dal 2012, imprenditore e politico, in passato sergente dell’esercito sovietico, squalificato per tre anni dalla federazione perché nella scorsa stagione era entrato in campo durante Paok-Aek per contestare una decisione dell’arbitro Georgios Kamikis con una pistola nella fondina.

PRIJOVIC E PELKAS - Atene ha ceduto il comando, non capitava dal 1988, dall’exploit del Larissa. Campionato da record per il Paok: zero sconfitte, 25 vittorie e 4 pareggi, 77 punti, 64 gol fatti e 14 subiti. Trenta giocatori, venti stranieri, il centravanti Aleksandar Prijovic, 29 anni, doppio passaporto svizzero e serbo, arrivato a gennaio dall’Al-Ittihad, capocannoniere con nove gol in tredici partite. Il 4-2-3-1 come formula di base: l’estro dell’olandese Diego Biseswar, classe 1988, ex Feyenoord, 8 gol e 7 assist, la personalità dell’islandese Sverrir Ingi Ingason (1993), ex Rostov, difensore centrale, i dribbling del brasiliano Leo Jabá, 20 anni, scuola Corinthians, 3 gol e 6 assist, ma anche le magie dell’idolo di casa Dimitrios Pelkas, 25 anni, un metro e 75, numero dieci, mancino, corteggiato dal Fenerbahçe e cresciuto nel vivaio del Paok, 3 gol e 4 assist nella Super League greca, un contratto fino al 2021 e un’infanzia trascorsa a Giannitsa, dove è nato il 26 ottobre del 1993. Un po’ di Italia anche in campo, non solo tra i collaboratori di Lucescu junior: il capitano è José Crespo, 32 anni, spagnolo, ex terzino sinistro del Padova, del Bologna e del Verona.


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