Wesley, dalla trattativa con la Lazio alla firma con l’Aston Villa

E’ brasiliano, ha 22 anni, è un centravanti: ha segnato 38 gol in 130 partite con la maglia del Bruges, che in estate lo ha ceduto in cambio di 25 milioni. E’ l’acquisto più costoso nella storia del club di Birmingham.
Wesley, dalla trattativa con la Lazio alla firma con l’Aston Villa
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Sta imparando l’inglese, la prima intervista (trasmessa dai canali social dell’Aston Villa) l’ha rilasciata in portoghese. Ha preso una casa in affitto a Birmingham, ma fino all’inizio di maggio non pensava alla Premier League: si era promesso alla Lazio, aveva visitato di nascosto anche il centro sportivo e la foresteria di Formello in compagnia del suo agente Paulo Nehmy, ogni tanto seguiva davanti alla tv le partite della squadra di Inzaghi e il contratto sembrava una formalità, come la prospettiva di giocare con Immobile e Lucas Leiva. Ma il Bruges, dopo una trattativa durata un anno e diversi round, ha deciso di interrompere questo infinito girotondo con la Lazio e di cedere il brasiliano Wesley all’Aston Villa, tornato in Premier dopo tre stagioni in Championship (grazie allo spareggio vinto a Wembley contro il Derby County) e controllato adesso dall’americano Wes Edens e dall’egiziano Nassef Sawiris, pronti a rilevare il 55% delle quote dal cinese Tony Xia.

L’ACCORDO - Venticinque milioni di euro, sette in più rispetto a quelli offerti dalla Lazio: ecco il punto d’incontro tra il Bruges e l’Aston Villa, allenato da Dean Smith, che ha scelto come assistente John Terry (ex stopper del Chelsea) e prepara il debutto di sabato in campionato a Londra sul campo del Tottenham (ore 18.30). Wesley è l'acquisto più costoso nella storia dell’Aston Villa. Dalla tentazione della Serie A al biglietto aereo per Birmingham, dall’idea di scoprire presto lo stadio Olimpico al Villa Park, dove continuano a ricordare la mitica impresa firmata nel 1981 dal tecnico Tony Barton, in grado di conquistare a Rotterdam la Coppa dei Campioni in finale contro il Bayern Monaco con un gol del centravanti Peter White, basette lunghe, gomiti larghi, polsini di spugna con i colori dell’Aston Villa. White era il leader di una squadra che aveva già vinto nel 1980 la First Division sfruttando anche i dribbling di Gary Shaw e Tony Morley, la regia di Gordon Cowans, il pressing e i chilometri di Dennis Mortimer e Des Bremner.

IL FUTSAL - Il presente è Wesley, brasiliano di passaporto, ma di formazione europea. Infanzia faticosa, in salita: la perdita del papà (colpito da una grave malattia al cervello) quando aveva nove anni, a Juiz de Fora. Il primo lavoro in un’industria siderurgica a ordinare e a catalogare bulloni. ll calcio come passione, le partite a futsal, in attesa di cominciare a segnare nel vivaio dell’Itabuna. Ha ventidue anni, Wesley Moraes Ferreira da Silva, nato a Juiz de Fora, nello Stato di Minas Gerais, il 26 novembre del 1996, un metro e 91, due figli (Yan e Maria Eduarda): fisico e spalle da culturista, un mix di velocità e potenza, destro naturale.

LA SLOVACCHIA - Viene paragonato a Romelu Lukaku per la struttura muscolare e per l’altruismo, per la capacità di lavorare in funzione dei compagni, per la sua generosità, le sue sponde: scavare varchi è un’altra delle sue specialità. I provini con l’Atletico Madrid e il Nancy. La svolta, poi, in Slovacchia: sei gol con la maglia del Trencin, nel campionato 2015-16, quando il Bruges lo scopre e lo acquista in cambio di novecentomila euro. Plusvalenza da incorniciare, quella appena realizzata dal club nerazzurro: 130 partite, 38 gol (16 nella scorsa stagione, 13 in Jupiler Pro League, 2 in Champions e uno in Europa League e in Supercoppa). Tre titoli vinti, due in Belgio e uno in Slovacchia. Nell’Aston Villa, però, l’obiettivo è un altro: blindare la salvezza senza ansie, nel quadro di un graduale processo di crescita, anche se sul mercato ha speso 148,6 milioni di sterline (diciotto acquisti), meno solo del Manchester United (159). L’Italia, ormai, è una porta chiusa. A Birmingham, il ragazzo di Juiz de Fora, ha dimenticato la Lazio.


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