Boulaye Dia rovina il debutto di Villas-Boas in Ligue 1

E’ un attaccante, ha 22 anni, gioca nel Reims, ma fino al 2018 faceva l’elettricista e il calciatore dilettante nello Jura Sud, serie D francese. Sabato ha segnato un gol e firmato un assist nella sfida contro l’Olympique Marsiglia, allenato dal portoghese, che ha sostituto in estate l’ex romanista Rudi Garcia.
Boulaye Dia rovina il debutto di Villas-Boas in Ligue 1
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Faceva l’elettricista, si occupava della manutenzione per una ditta di Lavans-lès-Saint-Claude, in Borgogna: quando finiva il turno, si allenava con lo Jura Sud, serie D francese. Il pallone non gli fruttava uno stipendio e neppure un rimborso spese: era solo un hobby, un divertimento, uno svago. Boulaye Dia era un calciatore dilettante, fino al 2018: aveva frequentato un corso professionale per diventare elettricista, aveva lavorato anche come operatore telefonico in una compagnia di spedizioni. “Il suo segreto? L’umiltà, la grande dedizione”, ha raccontato qualche tempo fa Harouna, uno dei sei fratelli di Boulaye Dia. Una famiglia numerosa e l’infanzia nella casa a Oyonnax, città famosa per il rugby e per il suo know-how industriale.

LA FAVOLA - E’ stata una corsa a ostacoli, quella di Boulaye Dia, sesto di sette figli. E con l’esempio di un papà, Nouah, che si spaccava la schiena per mantenere tutti. Nuotare controcorrente non è stato semplice. Un motivo in più per gustarsi le copertine di questi giorni, adesso che è diventato un personaggio in Ligue 1 e il calcio si è trasformato nella sua fonte di guadagno. Un gol e un assist alla prima giornata di campionato con la maglia del Reims, che ha rovinato il debutto in Ligue 1 del tecnico portoghese André Villas-Boas, scelto dall’Olympique Marsiglia dopo il divorzio a giugno con l’ex romanista Rudi Garcia.

I PROVINI - La strada per farsi conoscere è stata piena di curve: il provino saltato con il Saint Etienne, per un guasto alla Renault 21 di suo padre, quando aveva dodici anni; le partite con gli amici a Oyonnax; una forma di venerazione per Ronaldinho e soprattutto per Robinho; il settore giovanile del Plastic Valley (club di Oyonnax). Ma anche qualche stage con un esito negativo, come quello svolto nell’Olympique Lione, dove espressero perplessità sul fisico un po’ leggero di Dia, che aveva quasi quindici anni. I problemi, però, hanno moltiplicato le sue energie. “Papà gli diceva sempre che il calcio era bello, ma che bisognava prima costruirsi un futuro certo imparando un mestiere”, ha rivelato sempre Harouna, il primo tifoso di Boulaye Dia, 22 anni (nato a Oyonnax il 16 novembre del 1996), un metro e 80, attaccante che il Reims ha scoperto nella quarta serie francese nel 2018, seguendo una partita dello Jura Sud, allenato da Pascal Moulin. Merito del direttore generale Mathieu Lacour, andato a studiarlo dopo aver visto su un dvd i quindici gol firmati da Dia in ventuno partite.

L’AFFARE - E’ costato ventimila euro, ha firmato un contratto fino al 2022, si è messo in luce sabato scorso nella sfida vinta per 2-0 in casa dell’Olympique Marsiglia, che ha confermato in estate Kevin Strootman e ha strappato al Boca Juniors il centravanti Dario Benedetto, ventinove anni, argentino, acquistato per quattordici milioni di euro e mandato in campo da Villas-Boas nell’ultimo quarto d’ora. E’ stato lui, Boulaye Dia, maglia numero 31, polsini bianchi di spugna, treccioline, prima punta nel 4-2-3-1 del Reims, allenato da David Guion, a mandare in corto circuito la difesa del Marsiglia. Ha sbloccato il risultato al 58’ e allo scadere ha servito al sudcoreano Hyun-jun Suk il pallone del raddoppio. E’ stato promosso titolare da Guion, durante il ritiro, dopo i segnali positivi spediti da Dia nello scorso campionato (diciotto presenze e tre gol contro il Guingamp, il Rennes e l’Amiens).

COME KANTÉ - “La mia forza? Sono stato paziente, non mi sono mai arreso. E comunque non ho smesso di fare l’elettricista… Una volta mi ha telefonato un compagno: “La mia piastra di cottura non funziona bene, mi aiuti?”. Allora con FaceTime gli ho fatto vedere come risolvere il problema”, ha raccontato ai giornali francesi Boulaye Dia, specialista del contropiede, destro naturale, buona tecnica, passato dai dilettanti ai professionisti come era capitato a N’Golo Kanté, che nel 2010 giocava nel Suresnes e adesso guida il centrocampo del Chelsea. La grande bellezza del calcio.


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