Ansu Fati, dalla Guinea-Bissau al record nel Barcellona

E’ un’ala sinistra, ha 16 anni ed è diventato il più giovane marcatore nella storia del club catalano. La sua storia è la nuova favola della Liga: la povertà in Africa, l’infanzia in Andalusia, gli scarpini regalati da Victor Valdes, il contratto fino al 2022, il sogno della nazionale spagnola.
Ansu Fati, dalla Guinea-Bissau al record nel Barcellona© AFPS
Stefano Chioffi
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ROMA - Victor Valdes, il suo allenatore, aveva intuito il problema, la causa di quelle ferite ai piedi: gli scarpini erano vecchi, rovinati, ormai gli andavano stretti e gli provocavano qualche taglio, ma Ansu Fati teneva nascosto il fastidio, non si lamentava, pensava che non fosse giusto chiedere soldi ai suoi genitori, perché il papà Bori si svegliava ogni mattina all’alba per riuscire a pagare l’affitto e coprire tutte le spese. Gli sembrava un lusso, una pretesa esagerata. E così, un giorno, Victor Valdes - ex portiere, uno degli intoccabili del Barcellona di Pep Guardiola - lo aveva portato in un centro commerciale e gli aveva regalato un paio di scarpini nuovi. Aveva conosciuto Ansu Fati nella “cantera” del Barcellona, aveva scoperto il suo talento nella squadra Under 19, aveva conosciuto la sua storia tormentata, piena di ostacoli: dalla poverissima Guinea-Bissau (gravata da pesanti retaggi coloniali tra colpi di Stato da parte dei militari, corruzione, tensioni politiche e instabilità) alla Spagna, dal viaggio a tappe con la famiglia fino all’Andalusia in cerca di un lavoro al provino con il Siviglia.

IL RECORD - E’ stata una salita faticosa, quasi infinita. E ora che Ansu Fati, con il gol di testa all’Osasuna, è diventato il marcatore più giovane (16 anni e 304 giorni) del Barcellona, superando Bojan Krcic (17 anni e 53 giorni) e Leo Messi (17 anni e 331 giorni), e il terzo nella storia della Liga dopo Olinga (16 anni e 98 giorni) e Muniain (16 anni e 289 giorni), la sua scalata sembra uscita da un romanzo, considerando che da piccolo - nel Siviglia - si era ritrovato fuori rosa perché Monchi aveva scoperto la sua intenzione di legarsi al Barcellona e più avanti si era dovuto fermare per una doppia frattura alla tibia e al perone.

IL RUOLO - E’ un’ala sinistra. Il Barcellona aspettava le magie di Griezmann e ha trovato in casa il suo “niño maravilla”. Eto’o è il suo punto di arrivo. E’ nato a Bissau il 31 ottobre del 2002, è alto un metro e 78, ha anche il passaporto spagnolo. Victor Valdes rappresenta per Ansu Fati quasi un fratello maggiore, oppure un secondo padre. Ernesto Valverde, il tecnico del Barcellona, non si è fatto condizionare dalla carta d’identità: lo ha lanciato il 25 agosto nella Liga contro il Betis (5-2), secondo esordiente più giovane nella storia del club blaugrana dopo Vicente Martinez Alama (sceso in campo nel 1941 all’età di 16 anni e 278 giorni), e si è alzato in piedi dalla panchina per applaudire il suo gol all’Osasuna (2-2), il 31 agosto, a Pamplona, allo stadio El Sadar, sfruttando il cross di un altro baby della cantera, Carles Perez, attaccante esterno.

IL PADRE - Ansu Fati è entrato nella cantera del Barcellona quando aveva dieci anni e ora ha firmato un contratto fino al 2022. “E’ come se vivessimo su una nuvola - ha raccontato il padre Bori davanti al microfono di Cadena Cope - Io e mia moglie abbiamo pianto, quando lo abbiamo visto giocare nella Liga. Prima del Barcellona, quando era bambino, lo aveva cercato anche il Real Madrid. Ora ha un altro sogno: lavorare a fondo per indossare in futuro la maglia della nazionale spagnola”.


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