Malen, il nuovo gioiello del Psv e dell’Olanda

Centravanti o ala nel 4-3-3, 20 anni, è l’erede di Lozano e si è subito imposto nella nazionale di Koeman: un gol al debutto in casa della Germania. Ha firmato un contratto fino al 2024 e ha scelto Raiola come manager.
Malen, il nuovo gioiello del Psv e dell’Olanda© AP
Stefano Chioffi
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ROMA - Continuano a mandarsi messaggi su WhatsApp, perché certi legami non si sciolgono neppure a 1.750 chilometri di distanza. E’ amico di Lozano e tiferà un po’ anche per il Napoli: c’è stima e affetto con il messicano, il colpo da 50 milioni di De Laurentiis, l’acquisto più costoso nella storia del club. “Siete sicuri che sapremo gestire la sua partenza?”. Donyell Malen aveva scritto un tweet, senza nascondere la sua preoccupazione, durante i giorni del trasloco in Italia di Hirving, 40 gol in due stagioni nel Psv Eindhoven. Un dubbio, una domanda, una provocazione, il metodo più efficace e diretto per responsabilizzare la squadra allenata da Van Bommel e anche se stesso, vent’anni, centravanti oppure ala da 4-3-3, inserito dall’Uefa nella lista dei cinquanta giovani più promettenti. E non è un caso che il Psv, chiuso il mercato con un saldo in attivo di 28 milioni, lo abbia battezzato come il potenziale erede di Lozano.

LA GERMANIA - Un’idea avvalorata anche dalle scelte del ct Ronald Koeman, che lo ha convocato in nazionale e lo ha fatto esordire contro la Germania il 6 settembre: intuizione brillante, perché Malen ha cambiato marcia all’Olanda nella sfida con la Germania, vinta per 4-2 ad Amburgo. Ventotto minuti, un gol, la maglia numero 7 e un cartellino che può diventare un affare per il Psv e per il suo manager Mino Raiola. I rimpianti, invece, riguardano l’Ajax e e l’Arsenal. Malen è nato a Wieringen, Olanda settentrionale, ha compiuto vent’anni il 19 gennaio del 1999, ma ha già viaggiato tanto. E’ cresciuto nel settore giovanile dell’Ajax, però nell’estate del 2015 si è svincolato e ha preso un aereo per Londra, direzione Arsenal, dove ha avuto due maestri speciali: “Bergkamp mi ha insegnato a leggere il gioco, con Henry ho lavorato sullo stile, sulla tecnica”.

LA SCELTA - Si aspettava di più, però: la certezza di un salto in Premier che Wenger non gli garantiva. Condizione che lo ha spinto nel 2017 a tornare in Olanda per accettare l’offerta del Psv, pronto a riconoscere all’Arsenal un premio di valorizzazione di 600.000 euro. Spiccioli per un attaccante che si è presentato nella Jupiler League (la serie B olandese) con tredici gol in ventidue partite e che ha trovato subito posto nel gruppo di Van Bommel: dieci reti e cinque assist in Eredivisie, facendo la riserva a Lozano e a Luuk De Jong, ceduto a luglio al Siviglia.

LA ROVESCIATA - Può costruirsi una carriera da protagonista: un anno fa, di questi tempi, incantò a San Sjro in Champions, con una meravigliosa rovesciata che Handanovic respinse in modo fenomenale. E’ un destro naturale, è alto un metro e 79, è originario del Suriname: rapidità, protezione del pallone, tecnica raffinata. Il ct Koeman ha investito sul suo talento: in poco tempo ha saputo ricostruire l’Olanda, dopo la mancata qualificazione all’Europeo del 2016 in Francia e al Mondiale in Russia del 2018. Lo ha chiamato in nazionale. E Malen l’ha ripagato con una perla alla Germania. Una prestazione che si sposa con la brillante partenza nel Psv: un gol nel preliminare di Champions, due nei play-off di Europa League, uno in Eredivisie all’Ado Den Haag. E’ stato seguito dal Milan e dal Tottenham. Il club di Eindhoven lo ha tolto però dal mercato, per il momento, con un contratto fino al 2024. Malen ha un compito delicato: Lozano, il suo amico, gli ha lasciato le chiavi del Psv.


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