Adamyan, dai dilettanti alla doppietta al Bayern

Ala sinistra o centravanti di manovra, 26 anni, è stato il secondo giocatore armeno - dopo il romanista Mkhitaryan (ex Borussia Dortmund) - a segnare nella storia della Bundesliga. Fino al 2017 giocava in Germania tra i dilettanti con lo Steinbach, in quarta serie: è arrivato all’Hoffenheim nella scorsa estate, è costato un milione e mezzo. Ha ricevuto il premio di migliore giocatore della settima giornata.
Adamyan, dai dilettanti alla doppietta al Bayern
Stefano Chioffi
5 min

ROMA - La vita gli è cambiata all’improvviso, come può succedere in un autogrill oppure al bar grazie a un biglietto della lotteria. Sargis Adamyan è sbucato dall’ombra, giocava tra i dilettanti fino al 2017: quarta serie, Regionalliga Südwest, aveva 24 anni e il calcio era solo allegria e divertimento, passione e poesia, tempo libero e un piccolo rimborso spese. Ora, ventisei mesi dopo, con la maglia dell’Hoffenheim, ha ricevuto il premio di “man of the week”, è diventato il personaggio della settima giornata di Bundesliga e lo cercano televisioni, radio e giornali. “Il duro lavoro paga sempre. Non servono parole, ricordate il suo nome”, ha twittato con orgoglio il responsabile della comunicazione della federazione armena. Adamyan ha rovinato l’Oktoberfest, la storica festa della birra, al Bayern Monaco e ai suoi tifosi con una doppietta che ha sfilato il primo posto in classifica alla squadra di Niko Kovac. Ha trasformato l’Allianz Arena nella casa del silenzio e ha regalato la vittoria (2-1) all’Hoffenheim, rovesciando le previsioni dei bookmakers. E’ nato a Erevan, nella capitale, 990 metri di altitudine, un milione di abitanti, il monte Ararat, caldo da 40 gradi in estate e intense nevicate in inverno. E’ emigrato in Germania con la sua famiglia da bambino, quando aveva cinque anni.

UN MILIONE E MEZZO - In nazionale il suo capitano è il romanista Henrikh Mkhitaryan, l’ambasciatore di un’Armenia che occupa il gradino numero 96 nel ranking della Fifa. Sargis Adamyan ha compiuto ventisei anni il 23 maggio, è in classe 1993: ala sinistra o prima punta in caso di emergenza. Nel 2017 navigava tra i dilettanti con lo Steinbach, il pallone non era un lavoro. Ha scoperto la Bundesliga il 23 settembre (1-1 con il Wolfsburg). L’Hoffenheim lo ha preso a luglio dallo Jahn Regensburg (serie B tedesca) in cambio di un milione e mezzo, offrendogli un contratto per tre stagioni, fino al 2022.
Adamyan è l’espressione di un calcio proletario e spesso dimenticato. Ha rischiato di rimanere confinato in quarta serie. E invece adesso la sua storia rappresenta uno spot per tutto il calcio tedesco. Alla sua prima partita da titolare (la terza in totale) ha fatto crollare il muro del Bayern, dominatore in Germania con sette titoli consecutivi. Si è inventato una partita da extraterrestre davanti a Lewandowski e Coutinho, Neuer e Tolisso, Kimmich e Jerome Boateng.

L’ALLIANZ ARENA - Nel 4-5-1 studiato dal tecnico Alfred Schreuder, Adamyan si è rivelato la carta decisiva ed è stato preferito nel ruolo di centravanti all’olandese Jürgen Locadia, ex Psv Eindhoven, e all’austriaco Christian Baumgartner. Ha creato il gelo all’Allianz Arena al 54’, con un tocco di sinistro, e dopo il pareggio di Lewandowski con un colpo di testa ha firmato di destro al 79’ il gol del 2-1, sfruttando l’assist del danese Robert Skov. Fino  a sabato 5 ottobre, Adamyan era stato utilizzato in campionato solo 59 minuti. Cresciuto nel vivaio dell’Hansa Rostock con il tecnico Thomas Brdaric, si è costruito una carriera controcorrente nel Neustrelitz, nello Steinbach e nello Jahn Regensburg, dove nella scorsa stagione - sotto la guida di Achim Beierlorzer - aveva realizzato quindici gol e regalato undici assist nella Zweite Liga.

COME MKHITARYAN - Si è commosso, all’Allianz Arena: è diventato il secondo armeno - dopo Mkhitaryan (all’epoca nel Borussia Dortmund) - a segnare in Bundesliga. Il romanista non è l’unico riferimento di Adamyan, che in passato ha sempre seguito con ammirazione Miro Klose. Prima di entrare nel settore giovanile dell’Hansa Rostock a sedici anni, dove ha avuto come allenatore Roland Kroos (il papà di Toni, stella del Real Madrid e campione del mondo con la Germania nel 2014), Adamyan non aveva mai frequentato accademie: è il prodotto romantico di un calcio di strada che rivendica ancora un ruolo nell’epoca del super-professionismo.

LA MODELLA ANNA - “Non riesco ancora a crederci”, ha dichiarato ai giornalisti tedeschi, mentre riceveva i complimenti del direttore sportivo Alexander Rosen. E’ alto un metro e 84, pesa 75 chili, ha studiato a Rostock alla “Heinrich-Schütz-Schule”, ha una sorella di nome Suzy ed è finanzato con Anna Wilken, modella e influencer. Fino alla sfida con il Bayern, l’Hoffenheim aveva battuto nelle precedenti sei giornate solo il Werder Brema (3-2) il 24 agosto. Ora la squadra dell’olandese Schreuder, ex vice di Ten Hag all’Ajax,  è dodicesima in classifica con otto punti. E Adamyan non è più solo una semplice scommessa. 


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