Mwepu, il mediano di un Salisburgo che in Champions corre più di tutti: 346 km in tre partite

Ha ventuno anni, è stato scoperto a Lusaka, capitale dello Zambia, ed è la sorpresa della squadra di Marsch. Ha un contratto fino al 2022 e può diventare un altro affare di mercato per il club austriaco, che ha valorizzato e ceduto in passato Mané, Keita, Samassekou e Haidara
Mwepu, il mediano di un Salisburgo che in Champions corre più di tutti: 346 km in tre partite© FOTO MOSCA
Stefano Chioffi
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ROMA - Nessuno corre in Champions come il Salisburgo: 346,1 chilometri in 270 minuti, nelle prime tre partite della fase a gironi. Il dato è certificato dall’Uefa: 119 km nella sfida con il Liverpool (contro i 112,6 della squadra di Jürgen Klopp), 114,9 nel match con il Genk (107) e 112,2 nell’ultima sfida con il Napoli (103,5). In base alla differenza delle distanze coperte è come se il Salisburgo giocasse a volte quasi in dodici. Il centravanti norvegese Erling Braut Haaland, 19 anni, 22 gol in 15 partite tra coppe e campionato, corteggiato dal Napoli e dal Manchester United, ha percorso 23.790 metri in 196 minuti. Il Salisburgo ha cambiato allenatore in estate, dal tedesco Marco Rose (che ha firmato un triennale con il Borussia Mönchengladbach) allo statunitense Jesse Marsch, ex assistente di Ralf Rangnick nel Lipsia. La preparazione atletica è il primo segreto di un club che in Austria ha vinto sette titoli nelle ultime otto stagioni e che si è guadagnato una credibilità e un’attenzione anche in Europa.

PREPARAZIONE ATLETICA - Corsa, pressing e resistenza: il Salisburgo, come il Lipsia in Germania, è controllato dalla Red Bull, multinazionale con un fatturato di 5,541 miliardi di euro. Il professor Sebastian Kirchner è il responsabile della preparazione atletica: è austriaco, ha 39 anni e fa parte di uno staff che comprende anche due suoi collaboratori (Helmut Klampfer e Jürgen Herfert), un collega che segue la riabilitazione dei giocatori infortunati (Ralf Neumann), un video analyst (Rainer Sonnberger), quattro fisioterapisti (Cornelia Werdenich, David Selbach, Scott Eisele e Johannes Stacher), un mental coach (Ulf Häfelinger), una nutrizionista (Anja Horina) e tre interpreti (Mustapha Mesloub, Dragan Radovanovic e Yuri Miyazawa), considerando che nel Salisburgo ventuno giocatori su ventisette sono stranieri.

COLPI IN AUSTRIA - Cercare talenti all’estero è una delle caratteristiche del club austriaco, che ha saputo declinare i suoi investimenti anche in Africa, dove ha saputo individuare, valorizzare e poi vendure diversi giocatori di spessore: dal guineano Naby Keita (1995) al senegalese Sadio Mané (1992), ora entrambi al Liverpool, fino ai maliani Diadie Samassekou (1996, preso dall’Hoffenheim) e Amadou Haidara (1998, volato al Lipsia). Adesso le luci si sono accese intorno a Enock Mwepu: è un mediano, ha ventuno anni, si è fatto apprezzare anche nella partita con il Napoli, è alto un metro e 84, pesa 76 chili, è zambiano, è nato il primo gennaio del 1998 a Lusaka. Sette presenze e due assist in campionato, due partite e un assist in Champions. E’ già titolare nello Zambia, guidato dal ct Beston Chambeshi: nove gare e una rete, a lanciarlo era stato il ct Wedson Nyirenda.

82% DI PASSAGGI RIUSCITI - Mwepu ha cominciato a giocare a Lusaka nel Napsa Stars e nel Kafue Celtic. Il Salisburgo lo ha notato nel 2017, lo ha preso subito e lo ha girato in prestito per una stagione al Liefering, piccola società satellite sempre di proprietà della Red Bull: 23 presenze, 6 gol e 4 assist. Ha già vinto tre trofei: un titolo e una coppa con il Salisburgo, oltre a una Coppa d’Africa Under 20 con lo Zambia. Si è legato fino al 2022. Lo ha fatto esordire il tecnico Marco Rose, che a luglio ha lasciato la panchina a Jesse Marsch. Ha scelto il 45 sulla maglia. Dieci presenze in questa stagione: una media di 51 tocchi di palla ogni novanta minuti, 82% di passaggi riusciti, 2,9 tackle a partita, 179 minuti e 24.436 metri percorsi in Champions. Se Haaland vale già un capitale immenso, Enock Mwepu è destinato a diventare un altro pezzo della pregiata e costosa oreficeria del Salisburgo: 49 presenze, 3 gol e 10 assist tra campionato e coppe. Solo numeri, per il momento, ma rappresentano la base di un prezzo che comincia a lievitare, seguendo la scia dei suoi predecessori a centrocampo: Keita, Samassekou e Haidara.


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