Nick Pope, da pony-express alla maglia della nazionale inglese

Il portiere del Burnley, 27 anni, stava lasciando il calcio nel 2015 per consegnare bottiglie di latte a domicilio. Ora, nel suo ruolo, è uno dei più apprezzati in Premier League e il ct Southgate si prepara a convocarlo per l’Europeo come riserva di Pickford, dopo averlo già portato nel 2018 al Mondiale in Russia.
Nick Pope, da pony-express alla maglia della nazionale inglese© Getty Images
Stefano Chioffi
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ROMA - Era un’altra epoca, non esistevano i diritti televisivi e i gol della First Division (non si chiamava ancora Premier League) venivano trasmessi dalla Bbc nell’ultimo tg della sera. Era il 1960, l’anno del Burnley, pronto a fare bingo in un campionato vinto sul filo, grazie a un punto di vantaggio sul Wolverhampton e dieci in più sul Manchester United, arrivato solo settimo, nonostante i 33 gol del capocannoniere Dennis Viollet, uno dei sopravvissuti al disastro aereo di Monaco di Baviera. C’era una volta un Burnley che scombinava i piani delle big: era allenato da Harry Potts, giocava già al Turf Mor e vinceva nel 1960 il suo secondo titolo trascinato dai 20 gol della mezzala John Connelly, che nel 1966 avrebbe fatto parte della nazionale inglese campione del mondo, guidata dal ct Alfred Ernest Ramsey, dal capitano Bobby Moore e dal centravanti Geoff Hurst, l’unico ad aver segnato una tripletta in una finale della Coppa più prestigiosa, contro la Germania di Franz Beckenbauer.

L’ALLENATORE - Ora il Burnley insegue altri traguardi: sta vivendo la quarta stagione consecutiva in Premier, è decimo in classifica, ha 24 punti dopo 18 giornate, uno in meno del Manchester United e uno in più dell’Arsenal, che ha esonerato lo spagnolo Emery, ha rinnegato dopo pochi giorni la soluzione in casa legata allo svedese Ljungberg e si è affidato ad Arteta, pronto a lasciare il ruolo di vice nel Manchester City e a separarsi da Guardiola. Può vantare due primati: è la squadra più esperta (età media 29,1) e quella che in questo campionato ha schierato meno stranieri (solo quattro), il 5 ottobre, in occasione della sfida con l’Everton, pronto a chiamare in panchina nel frattempo Carlo Ancelotti. Il Burnley è allenato da uno degli inglesi più preparati e affidabili della Premier: Sean Dyche, 48 anni, contratto fino al 2022, il 4-4-2 come formula irrinunciabile e 325 partite (dal 2012) con i “Clarets”. ?

IL CONTROPIEDE - Dyche era stato uno dei candidati nella corsa alla nazionale inglese dopo il divorzio - nel 2016 - della federazione con Roy Hodgson, che a 72 anni continua ad allenare il Crystal Palace. Nell’ultimo turno, il Burnley ha vinto per 1-0 in casa del Bournemouth: un match indirizzato da Jay Rodriguez, altro trentenne della comitiva, che parte di solito dalla panchina, perché i due attaccanti titolari sono il neozelandese Chris Wood (classe 1991, ex Leeds, 7 gol in Premier) e Ashley Barnes (1989, 6 gol). Il tiki-taka non appartiene ai concetti di Dyche. Contropiede, 4-4-2, sempre bassa la percentuale del possesso-palla (a Bournemouth ha sfiorato il 35%).?

DAL LATTE ALLA NAZIONALE - Decisivo il rendimento del portiere Nick Pope, 27 anni, due presenze nell’Inghilterra, molto apprezzato dal ct Gareth Southgate (che lo ha convocato come riserva al Mondiale del 2018 in Russia e si prepara a chiamarlo per l’Europeo come riserva di Jordan Pickford dell’Everton). Sette partite chiuse senza subire gol, è cresciuto nell’Ipswich e nel Charlton. E’ nato a Soham, distretto di Cambridge, il 19 aprile del 1992, è alto un metro e 97. Ha una storia curiosa: nel 2015, rientrato dal prestito al Bury (in quarta serie), aveva deciso di lasciare il calcio per consegnare bottiglie di latte a domicilio. Nel 2016 è costato un milione al Burnley, adesso ne vale dodici. E ha soffiato il posto a Joe Hart, ex idolo dei tifosi del Manchester City, con una breve esperienza anche nel Torino.


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