Alerrandro, l’Under 20 che segna di più nel Brasileirão

E’ un centravanti, è nato nel 2000 e ha realizzato cinque gol in dodici partite con la maglia del Bragantino, che è di proprietà della Red Bull come il Salisburgo e il Lipsia.
Alerrandro, l’Under 20 che segna di più nel Brasileirão
Stefano Chioffi
4 min

Stati Uniti, Austria, Germania e Brasile: la Red Bull, con le sue lattine, è in costante espansione nell’industria del calcio. La multinazionale controlla i New York Metrostars, il Salisburgo, il Lipsia e ora anche il Bragantino, rilevato nel 2019, l’ultimo pezzo di un quadrilatero in cui le operazioni di marketing si sposano con il pallone. Il nuovo gemello di questa famiglia allargata, il Bragantino, è appena tornato nella Serie A brasiliana e rappresenta l’orgoglio di una città che si chiama Bragança Paulista, famosa fino a poco tempo fa solo per il lago di Taboão.

GLI SCOUT - Dal Lipsia al Bragantino, dai Metrostars al Salisburgo. Stessa maglia, stessi colori, stesso marchio. E anche stessa politica di gestione: largo ai talenti. Giovani, bravi, possibilmente sconosciuti. Il norvegese Erling Haaland, scoperto dal Salisburgo e venduto al Borussia Dortmund per venti milioni nello scorso gennaio, è lo spot ideale di questa strategia di lavoro, dove gli scout recitano un ruolo decisivo. E ogni club, nonostante il sostegno della Red Bull, deve viaggiare sui binari dell’autofinanziamento.

LA STRATEGIA - Il Bragantino, seguendo la strada aperta dal Salisburgo e dal Lipsia, è diventato in Brasile uno dei club più interessanti sul fronte degli Under 20. Può contare su Luan Candido, classe 2001, il migliore terzino sinistro del campionato. E’ arrivato dal Palmeiras e presto, a gennaio o a luglio, passerà al Lipsia, già proprietario del suo cartellino. Ma il Bragantino può offrire anche un centravanti molto promettente come Alerrandro, vent’anni, soffiato all’Atletico Mineiro. Ha realizzato cinque gol in dodici partite nel “Brasileirão”: è l’under 20 che ha segnato di più.

IL CONTRATTO - Svelto, agile, un metro e 79, destro naturale, Alerrandro è una punta moderna, in grado di partecipare anche alla manovra. Ha firmato un contratto fino al 31 dicembre del 2024, sogna l’Europa, ma ora sta garantendo un campionato senza rischi al Bragantino (tredicesimo), che ha vinto nella sua storia un Torneo Paulista nel 1990 e ha sfiorato l’anno successivo il titolo nazionale, un sogno sfumato nella doppia finale con il San Paolo: la squadra, all’epoca, era allenata da Carlos Alberto Parreira (che avrebbe conquistato - nel 1994 - il Mondiale da ct del Brasile di Romario e Bebeto), e aveva giocatori di valore come Mauro Silva, Mazinho, Gil Baiano e Silvio, capocannoniere con nove gol.

I CINQUE GOL - Alerrandro è nato l 12 gennaio 2000 a Lavras, nello stato di Minas Gerais E’ costato tre milioni di dollari, è stato preso dall’amministratore delegato Thiago Scuro. Nell’Atletico Mineiro B aveva realizzato tredici gol. Con il Bragantino, nel Brasileirão, ha già segnato cinque volte, sempre su azione: contro il Botafogo, il Fluminense, il Coritiba, l’Atletico Mineiro e il Cearà. Una rete ogni 159 minuti. Due gli assist.

LA CURIOSITA’ - Si chiama Alerrandro per un errore commesso dall’ufficio anagrafe di Lavras. Il papà, Everton Realino, aveva deciso di chiamarlo Alejandro, ma il nome è stato trascritto male da un impiegato. Alerrandro è rimasto fuori un mese e mezzo per una lesione muscolare e per la positività al Covid, prendendosi oltretutto una multa per aver violato la quarantena. Gioca con la maglia numero 9. E’ sposato con Taciane e ha una figlia di nome Emanuelly. I compagni lo chiamano Lele. Ha lasciato la sua famiglia e Lavras quando aveva dieci anni per entrare nel convitto dell’Atletico Mineiro. La sua prima tifosa è Dona Patricia, sua mamma. Ha un fratello più piccolo, Chris Everton.


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