Angileri, ecco chi è l’argentino che piace alla Lazio

Terzino sinistro, 27 anni, può lasciare il River Plate pagando una penale di sette milioni. Ha origini italiane e il doppio passaporto: 51 partite, 4 gol e 10 assist con la maglia numero 3 dei Millonarios
Angileri, ecco chi è l’argentino che piace alla Lazio© Getty Images
Stefano Chioffi
5 min

La Lazio cerca Fabrizio Angileri, terzino sinistro del River Plate: l’argentino si può svincolare pagando una penale di sette milioni, c’è stato un contatto con il manager Pascual Lezcano, la strada è aperta. Il giocatore ha spiegato al presidente Rodolfo D’Onofrio e al tecnico Marcelo Gallardo che il suo desiderio è quello di lasciare Buenos Aires. “Abbiamo ricevuto diverse offerte, le stiamo valutando”, ha detto Lezcano. La Lazio è in prima fila, ha guadagnato vantaggio sul Lille (campione di Francia) e sul Valencia (gestito da Peter Lim, imprenditore di Singapore, con l’appoggio di Jorge Mendes). La trattativa può svilupparsi, il club biancoceleste ha scoperto Angileri negli ultimi mesi, mentre seguiva l’attaccante Rafael Santos Borré, che si libera il 30 giugno. E ora, oltre al colombiano, può strappare al River Plate il laterale mancino, ventisette anni, nuova idea per la fascia. Decisivo il giudizio di Sarri: il ventaglio di soluzioni è ampio e comprende l’albanese Elseid Hysaj (classe 1994, svincolato, dopo sei stagioni nel Napoli), lo svedese Ludwig Augustinsson (classe 1994, Werder Brema), lo spagnolo Alejandro Grimaldo (1995, Benfica) e il portoghese Nuno Tavares (2001, sempre del Benfica).

Il ct Scaloni

Angileri non aspetta solo la telefonata della Lazio, ma anche quella del ct Lionel Scaloni, che aveva già pensato di convocarlo per la Coppa America, in programma in questi giorni in Brasile: è rimasto fuori dalla lista a causa della positività al Covid. Ha due modelli: Marcelo, stella del Real Madrid e della Seleçao, e Nicolas Tagliafico, uno dei gioielli dell’Ajax e dell’Argentina. E’ un terzino d’assalto: spinge, arriva spesso al cross, il 4-3-3 di Sarri potrebbe valorizzare le sue caratteristiche. Velocità e fisico, un metro e 85, buona tecnica, copertura del pallone, con l’aiuto di Gallardo è diventato uno dei pezzi pregiati del mercato sudamericano. E’ arrivato al River Plate in prestito all’inizio di marzo del 2019. Il tecnico dei Millonarios lo aveva notato nel Godoy Cruz, club di Mendoza: c’era la necessità di sostituire Milton Casco, fermo per infortunio. Angileri ha convinto subito Gallardo e i tifosi: è stato riscattato per due milioni e ha firmato un contratto fino al 2023 con il segretario Ignacio Villarroel.

Tre trofei

Ha origini italiane, ma lo chiamano “el turco”. E’ nato a Junín, provincia di Mendoza, il 15 marzo del 1994. Ha il doppio passaporto, può essere tesserato con lo status di comunitario. Nel River ha vinto tre titoli: la Recopa Sudamericana, la Copa Argentina e la Supercopa Argentina. “Gallardo ha cambiato la mia storia. Mi ha reso un giocatore più completo. Adesso ho un’altra intensità”, ha raccontato Angileri in alcune interviste. Ha due sorelle super tifose: Gianina e Romi. Timido, riservato, poche apparizioni sui social: foto di calcio, del suo lavoro, e del suo nipotino Francesco. In campo vive una mutazione: si è conquistato la stima del popolo del Monumental con le sue discese sulla fascia. Cinquantuno partite, quattro gol e dieci assist: si sente pronto per la Lazio e per Sarri.

Il Godoy Cruz

Si è imposto nel River con la maglia numero 3, ha superato ostacoli e difficoltà, Gallardo è stato il suo faro: una crescita tattica, ma anche a livello di personalità. A sei anni giocava nella Escuela Deportiva Junín, poi è passato al San Martín di Mendoza. Nel 2006 si è trasferito a Buenos Aires, scelto dagli osservatori del Boca Juniors: arrivava agli allenamenti dopo aver preso un treno e la metropolitana, come hanno raccontato i giornali “Clarin” e “Olé”. Veniva utilizzato nel ruolo di centrocampista. La svolta, però, è avvenuta nel nel Godoy Cruz, dove è stato portato nel 2013 dal presidente José Mansur. A farlo debuttare in Primera Division è stato l’ex attaccante Martin Palermo: 9 febbraio 2013, pareggio con l’All Boys (1-1), Angileri fu mandato in campo al posto di Gonzalo Castellani. Ha lavorato a Mendoza anche con Gabriel Heinze, soprannominato “el gringo”, ex difensore del Psg, del Manchester United, del Real Madrid e della Roma. A trasformarlo in terzino sinistro è stato Lucas Bernardi, prezioso come Daniel Oldrá, altra figura chiave nel periodo trascorso nel Godoy.


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