Marko Arnautovic è stato accolto come un principe: era dai tempi di Baggio e Signori che i tifosi del Bologna non si ritrovavano in piazza per vivere giornate così emozionanti. In campo mancava un capo, un centravanti da quindici gol, come ripeteva spesso Mihajlovic. E ora l’austriaco, genio e carisma senza regole, può trasformare con le sue bellezze e i suoi eccessi le prospettive dei rossoblù. Il traguardo? «Provare ad arrivare in classifica alle spalle delle prime sei o sette», ecco l’ambiziosa missione di Sinisa. Arnautovic è l’asso che può contribuire a moltiplicare, anche a livello di personalità, il valore della squadra. Ma il Bologna, nel suo processo di crescita, vuole continuare a scoprire anche nuovi talenti: unica soluzione per fronteggiare la grave crisi generata dalla pandemia.
LA STRATEGIA - Marko è il regalo per la città. La strategia di Saputo, però, non cambia: precedenza ai giocatori da scoprire, da lanciare, da costruire, rispettando un equilibrio finanziario. Sabatini, Bigon e Di Vaio hanno un compito preciso: trovare altri gioielli, seguendo il solco tracciato con gli investimenti effettuati in passato su Svanberg, Schouten, Barrow, Tomiyasu (sempre più vicino al Tottenham), Orsolini, Skov Olsen, Dominguez, Baldursson, e Hickey.
BLITZ IN BELGIO - Il Bologna sta preparando le ultime carte per acquistare Arthur Theate, ventuno anni, belga, difensore centrale dell’Ostenda. Mihajlovic lo ha studiato attraverso alcune clip e lo ha promosso. Theate è mancino, può rendersi utile anche nel ruolo di terzino. Ha grandi potenzialità, colpisce per stile e senso della posizione. Attento in marcatura, elegante quando deve far ripartire la manovra, dimostra una maturità superiore in rapporto all’età. Il Bologna ha trovato l’accordo con l’Ostenda: sei milioni e mezzo più bonus. Deve solo definire le modalità di pagamento.
IL PERCORSO - Theate è nato il 25 maggio del 2000 a Liegi, è alto un metro e 91, ha debuttato all’inizio di giugno nel Belgio Under 21, convocato da Jacky Mathijssen. Colpo di testa, anticipo, concentrazione: Mihajlovic ha intuito che il difensore può diventare un altro capitale prezioso per il Bologna, anche se la Serie A è un campionato più complicato e selettivo. Ha giocato nel vivaio dell’Eupen, del Genk e dello Standard Liegi. E’ gestito dai manager della DVL, è stato tra le rivelazioni dello scorso campionato: ventinove presenze, tre gol, (al Mouscron, al Leuven e al Genk), la fiducia totale del tecnico Alexander Blessin. Il Bologna lo chiama, Mihajlovic lo aspetta.