Gli uffici del Tottenham si trovano al numero 782 di High Road: un palazzo a vetri, elegante e moderno, chiamato Lilywhite House. Fabio Paratici ha trovato subito sulla scrivania diverse questioni in sospeso. Giugno e luglio sono stati mesi impegnativi per il nuovo direttore generale del club di Daniel Levy: tanto lavoro dopo un’accoglienza condita di “welcome” e "good luck”. La prima grana gli è stata creata da Harry Kane, che ha chiesto di andare via. Senza contare poi la lunga e faticosa ricerca dell’allenatore: il mancato accordo con Conte, la rivolta social dei tifosi nei confronti di Gattuso, la trattativa con Fonseca, la decisione di puntare sul portoghese Nuno Espirito Santo, portato a Londra da Jorge Mendes. Una full immersion, quella di Paratici negli Spurs, dopo il decennio d’oro nella Juve. Adesso sta provando a chiudere gli acquisti di Romero dall’Atalanta e di Tomiyasu dal Bologna, mentre in porta si è assicurato Gollini, reduce da qualche attrito con Gasperini e pronto a entrare in competizione con Lloris.
Rifondazione
Una corsa a ostacoli, considerando che il 15 agosto il Tottenham esordirà in casa contro il Manchester City campione d’Inghilterra. Ma in questo mese così complicato, tra il problema legato al nuovo tecnico (una casella occupata da Ryan Mason dopo il divorzio di fine aprile con Mourinho) e il tentativo di ricucire lo strappo di Kane (attratto dal City e dal Chelsea), Paratici ha piazzato anche un colpo a sorpresa, prendendo un giovane talento che in Spagna paragonano a David Silva. Dribbling e magie: Bryan Gil ha vent’anni ed è già entrato nel giro della nazionale di Luis Enrique. Venticinque milioni più il cartellino di Lamela: ecco i termini dell’accordo definito con il Siviglia di Monchi.
Il paragone
E’ un’ala sinistra, fa la differenza con le sue sterzate, colora la manovra e gli schemi: estro, velocità, cambi di marcia, un metro e 75, mancino. Nella gestione e nella protezione del pallone ricorda David Silva, che ha lasciato nella passata estate il Manchester City per tornare in Spagna e firmare con la Real Sociedad, dopo una trattativa parallela con la Lazio. Nuno Espirito Santo ha già scommesso sulla definitiva ascesa di Gil, proprio come aveva fatto nel Wolverhampton con l’ex laziale Pedro Neto, eletto migliore under 23 della scorsa Premier League.
Il ct Luis Enrique
Bryan Gil è nato l’11 febbraio 2001 a Barbate, cittadina di mare e porto di pescatori, in provincia di Cadice, cuore dell’Andalusia. Ha iniziato a giocare nella scuola calcio del suo paese, poi è entrato nel vivaio del Siviglia. Ha debuttato in Liga il 6 gennaio del 2019 contro l’Atletico Madrid (1-1), a lanciarlo è stato Pablo Machin. Paratici lo seguiva dai tempi della Juve: aveva accarezzato l’idea di portarlo a Torino. Nell’ultimo anno e mezzo, Gil è stato girato in prestito al Leganes e all’Eibar. Nel club basco si è imposto: ventotto partite, quattro gol (al Celta, al Valencia, oltre alla doppietta al Granada), tre assist. Illuminante la guida di José Luis Mendilibar, che lo ha utilizzato da ala sinistra, da trequartista e anche da esterno in un classico 4-4-2: tanta fiducia e zero pressioni. Il ct Luis Enrique lo ha già impiegato tre volte nella Spagna dei big. Bryan Gil è in corsa per trovare un posto nella lista dei convocati per il Mondiale in Qatar. Ma ora il pensiero è un altro: a Londra promette spettacolo con Kane e Son.