© EPAIl Basilea ha scoperto Ivan Rakitic quando aveva sette anni e ha portato in Europa un fenomeno come Salah, dopo averlo visto giocare in Egitto con la maglia dell’Al-Mokawloon. Non ha un fatturato stellare, non trova posto nella classifica della Money League di Deloitte, ma può contare sulla sponsorizzazione di Novartis, multinazionale nel settore farmaceutivo. Lavora molto sul vivaio, ha creato una rete di osservatori anche in Sudamerica: un modello di organizzazione per un club che ha vinto venti campionati (sette in meno del Grasshoppers), una struttura all’avanguardia che è una risposta per chi considera la Super League solo un torneo di seconda fascia.
Il contratto
L’ultimo nome di questa collezione di talenti valorizzati dal Basilea, che comprende anche Xhaka e Shaqiri, Embolo e Akanji, è brasiliano e arriva da Campina Grande, stato di Paraiba: Arthur Cabral è un attaccante, ha ventitré anni, è cresciuto nel Ceará e nel Palmeiras, si è trasferito in Svizzera nel 2019. Colpi da trequartista, maglia numero dieci, tecnica e rapidità, l’istinto da centravanti: 60 gol e 15 assist in 115 partite con il Basilea. E’ costato sei milioni, adesso ne vale quindici. Ha un contratto in scadenza nel 2023 e finora ha congelato ogni discorso legato a un possibile rinnovo.
Italia e Portogallo
Piace al Milan, è stato seguito da Massara. Anche il Benfica e il Porto sono pronti a inserirsi per Cabral, un metro e 86, destro, nato il 25 aprile del 1998. In questa stagione ha segnato dodici gol in tredici partite di Super League e ha realizzato due reti in Conference. Non ha procuratore, la sua ambizione è quella di debuttare nel Brasile. A lanciarlo nel Palmeiras era stato l’ex ct Felipe Scolari, campione del mondo nel 2002 con la Seleçao.